Stadio Carlei: i figli, bonifica o togliere intitolazione a nostro padre

Stadio-CarleiLamezia Terme – Doveva essere un fiore all’occhiello dell’impiantistica sportiva lametina e dell’intera provincia catanzarese. Invece, da anni ormai, è abbandonato all’incuria più assoluta, simbolo di spreco di denaro pubblico e inciviltà. Si tratta dello stadio provinciale Due Mari, intitolato al compianto Antonio Carlei, noto direttore sportivo di Lamezia Terme e personaggio simbolo del calcio locale. Ora, viste le condizioni in cui versa, i figli di Carlei, Carlo, Ivan e Maurizio, i primi affermati registi, il terzo operatore culturale e cantante, lanciano una proposta che va al di là della provocazione e vuole essere un severo monito agli Enti. In primis alla Provincia di Catanzaro che, essendone proprietaria, lo ha completamente dimenticato diversamente di quanto accade per impianti che gravitano nell’area strettamente catanzarese e non lametina. Ebbene, visto che è diventato ricettacolo di immondizie, pieno di discariche e luogo di prostituzione, i familiari, se la struttura continuerà a rimanere in questo stato, non intendono più associare l’immagine dello “stadio” al nome di Antonio Carlei. E così, non esiteranno oltre a chiedere alla Provincia di togliere l’intitolazione al loro defunto papà, perché affermano “una struttura così sporca, degradata e da nessuno gestita, non merita di portare il nome di nostro padre. Non è giusto per la sua storia sportiva e per la città di Lamezia Terme. Questa situazione che si protrae da anni rappresenta un’offesa alla sua memoria e al buon none della nostra famiglia e di tutti gli sportivi lametini e non solo”.