Ambiente: monitoraggio di Lamezia Unita al depuratore Asi

Lamezia-Unita-DepuratoreLamezia Terme – Preoccupati per le notizie diffuse ieri da Goletta Verde sul funzionamento della piattaforma depurativa lametina, stamane un gruppo di dirigenti di Lamezia Unita, costituita dai Consiglieri Comunali Luigi Muraca, Maria Grandinetti, Marialucia Raso, dal Vicepresidente di Lamezia Europa S.p.A. Geltrude Maione, da Osvaldo Rocca e Francesco Perino si sono recati, senza alcun preavviso, presso l’impianto di proprietà dell’ASI e gestito dalla DE.CA. La delegazione di Lamezia Unita, riferisce una nota, “è stata ricevuta dal Direttore Generale del Consorzio Industriale Fabrizio D’Agostino e dal personale della DE.CA. e si è proceduto preliminarmente ad una verifica istantanea delle acque in uscita dal depuratore, che si presentavano limpide con percettibile contenuto di cloro. Si è passati – si legge nel comunicato – poi all’esame del monitor da Lamezia-Unita-Depuratore1cui vengono segnalati eventuali punti di criticità dell’impianto a tutt’oggi inesistenti. L’intero impianto è stato realizzato con meccanismi che consentono un soddisfacente grado di automatismo, in maniera tale che possa essere controllato e gestito riducendo al minimo le operazioni di comando di tipo “manuale””. La delegazione fa sapere che “i flussi in entrata ed in uscita non destavano allarme e le pompe di sollevamento erano funzionanti. Particolarmente importante – sottolinea la delegazione – in questo senso è l’installazione di PLC (logica di controllo programmabile) per il quadro elettrico generale e per i sotto quadri di sistemi complessi (come ad es. i sistemi di microfiltrazione )”.
Il gruppo di lavoro di Lamezia Unita, inoltre rende noto che “ha esaminato accuratamente le analisi effettuate sulle acque di scarico del depuratore, tutte nei limiti, sia quelle afferenti i metalli, sia quelle di carattere batteriologico”. Alla fine della visita Lamezia-Unita-Depuratore2il Capogruppo di Lamezia Unita Luigi Muraca, si legge nel comunicato – “ha espresso soddisfazione per il funzionamento dell’impianto, sul quale il concessionario, che gestisce il depuratore a seguito di una procedura di projectfinancing, ha già speso oltre 2 milioni di Euro per realizzare lavori macro strutturali nei seguenti comparti: pre trattamenti, denitrificazione e ossidazione biologica, sedimentazione e ricircolo fanghi, digestione fanghi, trattamento fanghi, rifacimento impianto di disinfezione, acqua industriale e potabile. La soddisfazione per il buon funzionamento della piattaforma depurativa di Lamezia – continua Muraca – si attenua se invece si guarda a ciò che sta avvenendo in Calabria, dove la finanza di progetto per Lamezia-Unita-Depuratore3l’attuazione di diversi interventi nel settore fognario – depurativo è oggetto di indagine da parte dell’Autorità Anticorruzione del Presidente Raffaele Cantone, il quale ha dichiarato che in Calabria sono state riscontrate gravi distorsioni e, sulla base dell’indagine dell’ANAC, la Regione Calabria ha dovuto bloccare 14 dei 16 interventi dislocati in Comuni della Calabria, anche abbastanza grandi, a causa dell’errata ripartizione dei rischi tra soggetti pubblici e soggetti privati, sicchè tutti questi impianti che avrebbero dovuto essere rinnovati, sono ancora vetusti e depurano male. Forse è da ricercare in questo ennesimo caso di cattiva amministrazione calabrese una delle probabili ragioni del mare sporco”.