Funerali Pagliuso: Brattoli, non infangare la specchiata integrità morale

funerali-pagliuso3Lamezia Terme – Sgomento, rabbia, dignità, forza d’animo, questi sono i sentimenti che aleggiavano a Lamezia Terme nella camera ardente aperta due ore e mezzo prima della funzione religiosa, tenutasi nell’adiacente chiesa del Rosario.
Tanta dignità negli occhi degli amici, dei parenti, dei semplici cittadini della città di Lamezia, con gli amministratori e il Sindaco Paolo Mascaro in testa, che hanno voluto rendere omaggio ed onore all’avvocato Francesco Pagliuso: il giovane avvocato freddato in maniera efferata e brutale a circa un mese dal suo compleanno, festeggiato il 12/07/2016, e che ha visto spezzarsi una vita piena di gioia e umanità come testimonia la folla presente.
A piangerlo, non solo i familiari e le persone a lui più care, lascia un figlio di 6 anni, ma anche il comune sentire di una città, degli ordini professionali regionali e nazionali, dell’amministrazione, che si sono stretti in un unico grande abbraccio nei confronti dell’uomo Francesco Pagliuso e della sua famiglia, che ha lasciato e lascerà anche per il futuro un ricordo indelebile a chiunque lo abbia conosciuto, e non solo. Molteplici e toccanti le testimonianze che si sono succedute dalla camera ardente del tribunale, dettate non da frasi di rito o di circostanza ma da profondo affetto e consapevolezza che un grave torto si è consumato, non solo dei confronti di una persona e di un professionista ma nei confronti dell’intera città di Lamezia Terme.
Forte e toccante l’intervento del Presidente del Tribunale di funerali-pagliuso4Lamezia Bruno Brattoli : “Chi ha ucciso Francesco – ha detto – è una persona disgraziata, vigliacca e ignobile, che probabilmente adesso è nascosta ma non avrà scampo”. Il presidente del Tribunale ha puntato la sua attenzione sull’uomo e non solo sul professionista, sulla sua vita personale e non solo su quella professionale. E rivolgendosi a lametini ha detto: “ Io sono qui da 4 anni e ci resterò per altri 4 anni, voglio bene a questa città ma vi chiedo una cortesia: non voglio più sentire sussurri e chiacchiericci. Come infame è stato quello che ha ucciso Francesco, infame è chi pone in dubbio la sua specchiata integrità morale. Se tra di voi c’è qualcuno che ha questo pensiero deve fare i conti con la sua coscienza e con me. Nessuno deve permettersi di dire cose che non sono vere. Vedrete, il tempo mi darà ragione”. Brattoli infine ha rivolto un appello: “Desidero che la città collabori in tutti i modi. I magistrati di Catanzaro che stanno svolgendo le indagini hanno bisogno di voi”.
Un richiamo alle doti umane oltre ché professionali dell’avvocato Pagliuso arrivano anche dal primo cittadino della città di Lamezia, funerali-pagliuso5Paolo Mascaro, che con grande trasporto sembra parlare più da collega avvocato che da sindaco: una sottile linea che rende ancora più efficace il suo ricordo di Francesco Pagliuso.
Interventi forti e duri dagli ordini professionali lametini come quello dell’avvocato Antonello Bevilacqua, preside del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Lametini, che ha denunciando il silenzio del governo e dei parlamentari sulla vicenda. “Mi sorprende – ha detto – in particolare l’assenza di una presa di posizione da parte dei tanti avvocati che siedono in Parlamento che avrebbero dovuto esprimersi in merito alla morte di un loro collega ucciso in modo cosi’ barbaro”. Parole dure sono state espresse anche dal Presidente Nazionale delle Camere Penali Italiane, Beniamino Migliussci, a difesa e dignità del ruolo dell’avvocato, avvocato fermo e preparato che incarnava il compianto Francesco Pagliuso, a cui va il plauso e la gratitudine di colleghi, praticanti di studio, che si stringono in un coinvolgente ricordo, non può non sottolinearsi la critica agli assenti tra le autorità di Governo regionali e nazionali assenti ingiustificati. Un ricordo commosso quello del Presidente della Camera Penale lametina, l’avvocato Pino Zofrea. Il momento sicuramente più coinvolgente ed emozionante è stato il profondo funerali-pagliuso6ricordo di una delle sorelle, Antonella, nonché collega che con grande dignità e forza di animo si è sobbarcata il peso della sua famiglia e del profondo ed ingombrante ricordo di un fratello, che è stato per lei, e di cui non ha fatto mistero, centro nevralgico della sua vita: vita che traspare guardando una bara in un caldo pomeriggio di agosto come l’emblema di una città colpita ma non abbattuta, debole ma non inginocchio, e che continuerà anche attraverso il sacrificio di uno dei suoi uomini migliori a combattere le barbarie e le nefandezze di un sistema contro cui sicuramente l’amico, il fratello, il collega Francesco Pagliuso vorrebbe che noi tutti ci scontrassimo. Alle 17.30 la salma è stata trasportata nella vicina chiesa del Rosario dove si sono svolti i funerali. A celebrare la messa è stato il Vicario generale, don Adamo Castagnaro.
Paola Gallo

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