Lamezia: Gianturco(CasaPound) “del tutto estranei a incendio PD”

conferenza-gianturco1Lamezia Terme – “Come era già palese per chiunque fosse in buona fede CasaPound non è coinvolta con il “tentativo di incendio” ai danni della sede lametina del Pd. I nostri militanti hanno solamente compiuto un’azione politica legittima e simbolica, depositando dei sacchi neri, con dentro palloncini e carta e con sopra il simbolo dell’euro a voler simboleggiare il guadagno nascosto dietro il business dell’accoglienza”. Lo afferma in una comunicato Mimmo Gianturco, responsabile di CasaPound Calabria. “Non siamo di certo dei visionari – aggiunge – accostando il Pd al business dell’accoglienza, come del resto dimostrano inchieste giudiziari come ad esempio la ben nota ‘Mafia Capitale’. CasaPound – prosegue Gianturco – si è sempre distinta per la sua ferma e corretta condotta politica, sia a livello locale che nazionale. Al contrario, più volte siamo stati protagonisti di vili attacchi alle nostre sedi o a nostri militanti da parte di persone facenti parte di un’area politica e culturale contigua e connivente con quella del Pd”. Gianturco, poi, nella nota “sottolinea come il Pd lametino abbia gettato fango su di noi affermando che CasaPound ricorre alla violenza per trovare legittimazione nella città. Lo stesso deputato Barbanti ha parlato di un clima d’odio e di esasperazione che sarebbe posto in essere da CasaPound. Al contrario, è proprio l’additare un gruppo come CasaPound, composto da giovani, padri e madri di famiglia e che opera da anni alla luce del sole sul territorio, senza una minima prova a generare e alimentare odio politico. È più che evidente – prosegue – come a dare fastidio a queste persone siano le forti simpatie delle quali CasaPound gode a Lamezia, con un consenso popolare in costante aumento soprattutto da parte di persone che in passato si rispecchiavano in una sinistra ormai sempre più lontana dai bisogni dei cittadini, anti-italiana, favorevole all’invasione immigratoria in corso. I responsabili del Partito Democratico, – conclude – se avessero un minimo di umiltà, dovrebbero chiedere scusa. Temiamo però che ne siano sprovveduti”.