Usura: beni per 1,5 mln confiscati a Lamezia Terme

operazione-lexLamezia Terme -È giunto alle fasi conclusive il processo relativo all’operazione “”, svolta dai finanzieri del gruppo di Lamezia Terme, alla guida del Tenente Colonnello Fabio Bianco e coordinata dalla Procura della Repubblica lametina, che nel 2012 portò alla sbarra dieci soggetti, tutti in stato d’arresto, accusati di aver vessato con prestiti usurari svariati imprenditori locali che versavano in forti difficolta’ finanziarie.
Al vaglio della Corte di Cassazione, infatti, sono giunte le posizioni giudiziarie di sei degli originari dieci imputati, poiché la situazione di altri tre rimane tuttora al vaglio della magistratura, mentre il restante indagato aveva nel frattempo gia’ “patteggiato” la pena.
Anche la suprema Corte ha ora ritenuto esatte le conclusioni investigative dei finanzieri ed il conseguente impianto accusatorio della procura lametina, ribadendo ancora una volta la penale responsabilita’ dei sei imputati, che avevano proposto ricorso rispetto alle condanne gia’ subite in primo e secondo grado di giudizio.
Non solo, la Corte di Cassazione, nel dichiararli definitivamente colpevoli di usura, ha pure disposto per due di essi, Adriano Sesto e Ferdinando Greco la confisca altrettanto definitiva dei beni già sequestrati preventivamente dalla guardia di finanza, ciò in applicazione dell’art 12 sexies della legge 356/92
Nei giorni scorsi, quindi, i militari del nucleo mobile del gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme (che aveva anche svolto le indagini in materia di usura all’epoca dei fatti), ha dato esecuzione alle misure ablatorie citate ed ha sottoposto a confisca, oramai divenuta irrevocabile, beni per un complessivo valore superiore a 1.500.000,00 euro.
Nello specifico, l’esecuzione del provvedimento ha interessato beni immobili, fra cui: due ville riconducibili a Adriano Sesto, delle quali una ubicata in un rinomato residence della costa tirrenica ed una a Sambiase; un appartamento ubicato nel centro di Lamezia Terme, sempre riconducibile a Adriano Sesto;
le quote societarie e l’interro compendio aziendale della G.f.s.a.s, impresa operante nel settore dei trasporti che e’ tuttora mantenuta operante, sotto la gestione dell’amministrazione giudiziaria, riconducibile a Ferdinando Greco;
Denaro per oltre 100.000,00 euro, appostato su un conto corrente riconducibile al greco ferdinando Un suv ed un motociclo del Greco.
Tutti i beni sopra indicati sono stati tolti dalla materiale disponibilita’ dei condannati e sono ora stati trasferiti al patrimonio dello stato, che ora li destinera’ a fini istituzionali e\o sociali.