Ndrangheta: operazione “Perseo 2”, rintracciato Gino Strangis

costituzione-strangis-ginoLamezia Terme – Gino Strangis, 47 anni, ricercato dal 10 agosto scorso, perché era sfuggito all’arresto nell’ambito della cosiddetta operazione “Perseo 2”, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Corte di Assise di Appello del Capoluogo, che ha fatto propria l’istanza di applicazione della misura cautelare avanzata dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello, ha finito la sua latitanza. A mettere fine alla sua momentanea clandestinità sono stati i carabinieri della Stazione di Sambiase, guidati dal Maresciallo Domenico Medici,  che lo hanno ammanettato intorno alle 15.30 di ieri pomeriggio, nella sua casa di Acquaduazano, interrompendo così, la scelta dello Strangis di  costituirsi spontaneamente.

Infatti lo Strangis, con la valigia, era sul balcone di casa sua, pronto per recarsi presso la caserma della guardia di finanza dove aveva preannunciato il suo arrivo e la volontà di costituirsi, ma nel mentre stava per uscire dalla sua abitazione,  è stato fermato dai carabinieri che lo hanno condotto presso i loro uffici dove gli hanno poi notificato l’ordinanza alla quale era sfuggito lo scorso mese di agosto.
Con l’operazione “Perseo 2” lo scorso 10 agosto erano finiti in carcere: Emiliano Fozza, 37 anni; Domenico Sirianni, 31; Pino Strangis, 41; Carmine Vincenzo Notarianni, 59, tutti condannati a 6 anni di reclusione; Antonio Fragale, 55, condannato a 6 anni e 8 mesi; Giuseppe Ammendola, 33, condannato a 20 anni di carcere; Antonio Muraca, 37, condannato a 8 anni di reclusione. In quella circostanza Gino Strangis si rese irreperibile facendo perdere le sue tracce per circa 46 giorni. Rilevanti, secondo gli inquirenti, sono le posizioni di Fragale, cui e’ stata riconosciuto il ruolo e la responsabilita’ di concorrente esterno alla ‘ndrina Giampa’ in quanto provvedeva ad occultare in locali di sua proprieta’ i mezzi che la cosca utilizzava per realizzare le azioni delittuosee, e quelle di Notarianni e di Muraca che devono rispondere di una serie di episodi estorsivi a carico di imprenditori che gestivano esercizi commerciali a Lamezia Terme, tutti aggravati dal metodo mafioso. a Ammendola sarebbe uno degli autori del duplice omicidio di Vincenzo Spena e Domenico Vaccaro, avvenuto nell’ottobre del 2006, e del quale e’ accusato anche l’attuale collaboratore di giustizia Francesco Vasile. Gli arrestati erano stati coinvolti nell’operazione “Perseo”, portata a termine a luglio del 2013 contro l’organigramma criminale della cosca Giampa’ di Lamezia Terme. Gli arrestati avevano superato indenni il primo grado di giudizio essendo stati assolti con il rito abbreviato, ma hanno tutti subito condanne davanti al giudice di Appello dopo il ricorso formulato dalla Procura Distrettuale di Catanzaro.