Lamezia: cerimonia di chiusura anno giubilare Chiesa lametina

chiusura-anno-giubileo-5Lamezia Terme – “L’amore di Dio non è un discorso sulla misericordia, ma è molto di più: è l’esperienza di essere e sentirci amati, amatissimi. Così, anche se l’anno santo si conclude, la misericordia non chiude le porte. Essa resta per noi sicura, intramontabile, eterna e fedele. Che cosa la Chiesa porta con sé al termine di questo anno? Il desiderio di vivere della misericordia del Signore e di essere serva del suo Sposo e serva del suo popolo”. Così il Vescovo Luigi Cantafora che domenica sera in Cattedrale ha concluso con una solenne concelebrazione eucaristica l’Anno giubilare della Diocesi lametina, iniziato il 13 dicembre dello scorso anno.
Circa tremila persone hanno preso parte all’ evento conclusivo dell’Anno Santo della Chiesa lametina, che ha visto radunati in Cattedrale i sacerdoti e i fedeli delle 65 parrocchie presenti sul territorio diocesano, i movimenti e le associazioni ecclesiali, tanti che in questo Anno Santo si sono riavvicinati alla fede accostandosi al Sacramento della Riconciliazione. La Chiesa lametina ha detto grazie al Signore per i frutti dell’anno giubilare, che si chiude con l’ordinazione di sei diaconi: 5 giovani in cammino verso il sacerdozio e un diacono permanente.
A loro si è rivolto nell’omelia il Vescovo Cantafora ricordando che “tutti hanno un posto nel cuore di Dio e voi da oggi sarete chiusura-giubileo-1servitori, nella Chiesa, di tutta l’umanità. La Chiesa guarda a voi con tanta speranza, fiducia e stima. Riconoscetevi sempre oggetto della misericordia di Dio: Egli chiamandovi al ministero, vi mostra misericordia. Voi cari figli, ricordate a noi tutti che la Chiesa è la sposa di Colui che non venne per essere servito ma per servire e stette in mezzo a noi come colui che serve”.
Il presule ha riepilogato i diversi momenti dell’Anno giubilare della Chiesa lametina evidenziando il gran numero di persone che hanno varcato la Porta Santa, in Cattedrale e nelle chiese giubilari. “In quest’anno – ha detto Cantafora – molti si sono riaccostati al sacramento della riconciliazione, per molti è iniziato un cammino di conversione, di vita nuova. Sì, o Signore, in quest’ anno giubilare abbiamo visto cosa è essenziale per noi: la tua misericordia. Questa è la parola che ci ha fermato e ha attratto il mondo intero. Tutti siamo stati toccati e coinvolti: i nostri ammalati perché la loro sofferenza non fosse priva di senso; i nostri bambini e ragazzi consapevoli che il Regno appartiene a loro; i nostri giovani chiamati a cambiare un mondo che ha bisogno di imparare la speranza; gli sposi per ritrovare la letizia dell’amore; i sacerdoti per ricevere in Te la gioia di una donazione ad ogni uomo; le religiose per rinnovare la loro consacrazione”.
Un anno giubilare che si conclude ma che, ha evidenziato il Vescovo di Lamezia “lascia una bussola. La misericordia è la bussola di chi guida e di chi cammina. Conserviamo questo dono come unica guida nel nostro servizio, come stile della nostra presenza, come nostra missione permanente”.
André De Toledo Alves, Antonio Colombino, Giuseppe Gigliotti, Luca Gigliotti, Andrea Latelli e Giuseppe Grandinetti nel corso della concelebrazione hanno risposto “Eccomi” alla chiamata del Vescovo. Un’ “Eccomi” che è accoglienza di una vita da vivere come servizio a Dio e ai fratelli. Quindi ha avuto luogo l’imposizione delle mani da parte del Vescovo, la vestizione con la dalmatica caratteristica del ministero del diaconato, la consegna dei libri dei Vangeli.
Diaconía della liturgia, della parola e della carità. Questi i compiti ai quali saranno chiamati i nuovi diaconi nella Chiesa lametina, assistendo e servendo i Vescovi e i sacerdoti che presiedono ogni liturgia, vigilando sulla dottrina e guidando il Popolo di Dio. Secondo il Concilio Vaticano II, il diacono “è maestro, in quanto proclama e illustra la Parola di Dio; è santificatore, in quanto amministra il sacramento del Battesimo, dell’Eucaristia e i Sacramentali, partecipa alla celebrazione della S. Messa, conserva e distribuisce l’Eucarestia; è guida, in quanto è animatore di comunità o settori della vita ecclesiale”.