Lamezia: capodanno all’insegna della qualità e del divertimento
Lamezia Terme – Un capodanno all’insegna della qualità e del grande divertimento quello che si è tenuto a Lamezia nella notte che salutava l’arrivo del nuovo anno ed organizzato dall’Associazione Ecsdance Art per conto dell’Amministrazione Comunale. All’insegna della qualità perché sono stati chiamati ad esibirsi i migliori musicisti blues italiani con la splendida voce di Mia NkemFavour e del divertimento con DJ Tato, da Radio Dee Jay che ha fatto ballare il numeroso pubblico fino alle prime luci dell’alba. Non era facile riuscire a portare a casa un ottimo risultato se solo si pensa agli investimenti economici sostenuti dalle altre città calabresi per quella notte e la cifra che era a disposizione a Lamezia. Eppure si è riusciti nel miracolo di coniugare le due cose, qualità e divertimento, che hanno sicuramente lasciato un segno positivo nonostante ci fosse chi avesse storto il muso appena avuta notizia del programma. Si è voluto dimostrare, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che il Capodanno non è solo trenini e disco samba ma è la voglia di stare insieme a festeggiare e quandosi può farlo in compagnia di buona musica e di ottimi musicisti, allora tutto si supera e ogni genere diventa sostanziale. La serata è iniziata con un gruppo storico lametino, l’Accademia Bruzia, che hanno presentato il loro nuovo cd. Un omaggio dovuto alla città e alla storia di questa band riunitasi dopo diversi anni. A seguire è salita sul palco la NkemFavour Blues Band che, grazie ai suoi musicisti Danilo Parodi al basso, Davide Serini alla Chitarra, Mauro Mura alla batteria, Alessandro Muda alle tastiere e la splendida voce di Mia NkemFavour, ha trascinato il pubblico con una serie di brani blues e rhythm and blues. Virtuosi degli strumenti che possiedonola capacità di spaziare nel loro programma musicale passando da Steve RayVaughan a B.B. King, da Albert Collins a Robert Johnson e, attraverso Buddy Guy, approdare ad una splendida versione di HeyJoe di Jimi Hendrix per poi concludere i 90 minuti di concerto con la famosa Take me to the River. Il compito di DJ Tato è stato quello di far arrivare l’alba al suono della eccellente musica targata Radio Dee Jay. Oltre due ore della migliore musica dance che il pubblico in piazza ha mostrato di gradire con una partecipazione totale con tanto di coreografie con l’utilizzo di fumogeni colorati che hanno reso ancor più magica la serata. “Avevamo la certezza di star presentando due progetti di ottima qualità – dice Giacinto Lucchino dell’associazione Ecsdance Art- e ne abbiamo avuto la conferma dalla presenza massiccia del pubblico che ha mostrato di divertirsi durante tutta la durata degli eventi. A dimostrazione che non sempre servono cifre importanti, molte volte regalate agli artisti, per far trascorrere un fine anno all’insegna della qualità. Il capodanno di Lamezia non ha avuto nulla da invidiare a quello delle altre città calabresi, nonostante qualcuno nutrisse dei dubbi. Tornare dopo 10 anni di “esilio forzato” a poter lavorare nella città di Lamezia era per noi un appuntamento che non potevamo fallire e siamo sicuri di esserci riusciti. Questo era l’importante”.
Lamezia Terme – Un capodanno all’insegna della qualità e del grande divertimento quello che si è tenuto a Lamezia nella notte che salutava l’arrivo del nuovo anno ed organizzato dall’Associazione Ecsdance Art per conto dell’Amministrazione Comunale. All’insegna della qualità perché sono stati chiamati ad esibirsi i migliori musicisti blues italiani con la splendida voce di Mia NkemFavour e del divertimento con DJ Tato, da Radio Dee Jay che ha fatto ballare il numeroso pubblico fino alle prime luci dell’alba. Non era facile riuscire a portare a casa un ottimo risultato se solo si pensa agli investimenti economici sostenuti dalle altre città calabresi per quella notte e la cifra che era a disposizione a Lamezia. Eppure si è riusciti nel miracolo di coniugare le due cose, qualità e divertimento, che hanno sicuramente lasciato un segno positivo nonostante ci fosse chi avesse storto il muso appena avuta notizia del programma. Si è voluto dimostrare, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che il Capodanno non è solo trenini e disco samba ma è la voglia di stare insieme a festeggiare e quandosi può farlo in compagnia di buona musica e di ottimi musicisti, allora tutto si supera e ogni genere diventa sostanziale. La serata 
è iniziata con un gruppo storico lametino, l’Accademia Bruzia, che hanno presentato il loro nuovo cd. Un omaggio dovuto alla città e alla storia di questa band riunitasi dopo diversi anni. A seguire è salita sul palco la NkemFavour Blues Band che, grazie ai suoi musicisti Danilo Parodi al basso, Davide Serini alla Chitarra, Mauro Mura alla batteria, Alessandro Muda alle tastiere e la splendida voce di Mia NkemFavour, ha trascinato il pubblico con una serie di brani blues e rhythm and blues. Virtuosi degli strumenti che possiedonola capacità di spaziare nel loro programma musicale passando da Steve RayVaughan a B.B. King, da Albert Collins a Robert Johnson e, attraverso Buddy Guy, approdare ad una splendida versione di HeyJoe di Jimi Hendrix per poi concludere i 90 minuti di concerto con la famosa Take me to the River. Il compito di DJ Tato è stato quello di far arrivare l’alba al suono della eccellente musica targata Radio Dee Jay. Oltre due ore della migliore musica dance che il pubblico in piazza ha mostrato di gradire con una partecipazione totale con tanto di 
coreografie con l’utilizzo di fumogeni colorati che hanno reso ancor più magica la serata. “Avevamo la certezza di star presentando due progetti di ottima qualità – dice Giacinto Lucchino dell’associazione Ecsdance Art- e ne abbiamo avuto la conferma dalla presenza massiccia del pubblico che ha mostrato di divertirsi durante tutta la durata degli eventi. A dimostrazione che non sempre servono cifre importanti, molte volte regalate agli artisti, per far trascorrere un fine anno all’insegna della qualità. Il capodanno di Lamezia non ha avuto nulla da invidiare a quello delle altre città calabresi, nonostante qualcuno nutrisse dei dubbi. Tornare dopo 10 anni di “esilio forzato” a poter lavorare nella città di Lamezia era per noi un appuntamento che non potevamo fallire e siamo sicuri di esserci riusciti. Questo era l’importante”.
