Lamezia Terme – “Era evidente già da mesi l’attenzione della Magistratura sull’operato della compagine Sacal. Gli inquirenti compiono così un’opera di coattiva bonifica, di restituzione delle condizioni di legalità alla società più autorevole nella gestione dei trasporti in Calabria”. Lo afferma Deborah Chirico del Pd di Lamezia Terme che, aggiunge “questo deve rappresentare un punto di partenza. E’ tempo che la società civile, la politica attenta e sana, si riprendano gli spazi nei quali non è stato possibile agire. Credo che accanto al lavoro di chi persegue certi tipi di condotte, debba inesorabilmente affermarsi e affiancarsi il lavoro di chi amministra la cosa pubblica con passione cultura e con l’adeguato e dovuto rispetto. Non è consentito ritenere che lo Stato, in condizioni come questa che nella nostra terra purtroppo sono frequenti, diventi il sostituto dell’agire amministrativo in tutto e per tutto. La giustizia è chiamata a ripristinare la legalità, le condizioni di parità negli appalti, la libera concorrenza laddove queste sino messe fortemente in discussione. A ciascuno, tuttavia, il suo compito, e la politica non deve abdicare al suo, ma deve sapersi rinnovare”.
“Sono con chi pensa – conclude – che un’eventuale gestione Commissariale possa tuonare quale dimostrazione di bassa autostima, di timore del confronto con poteri arroganti e lontani dallo Stato. Non concentriamo l’attenzione sullo scandalo, ma occupiamoci di fare un passo avanti mediante il rinnovamento degli organi di amministrazione ed il rilancio imprenditoriale dell’Ente”.
Lamezia Terme – “Era evidente già da mesi l’attenzione della Magistratura sull’operato della compagine Sacal. Gli inquirenti compiono così un’opera di coattiva bonifica, di restituzione delle condizioni di legalità alla società più autorevole nella gestione dei trasporti in Calabria”. Lo afferma Deborah Chirico del Pd di Lamezia Terme che, aggiunge “questo deve rappresentare un punto di partenza. E’ tempo che la società civile, la politica attenta e sana, si riprendano gli spazi nei quali non è stato possibile agire. Credo che accanto al lavoro di chi persegue certi tipi di condotte, debba inesorabilmente affermarsi e affiancarsi il lavoro di chi amministra la cosa pubblica con passione cultura e con l’adeguato e dovuto rispetto. Non è consentito ritenere che lo Stato, in condizioni come questa che nella nostra terra purtroppo sono frequenti, diventi il sostituto dell’agire amministrativo in tutto e per tutto. La giustizia è chiamata a ripristinare la legalità, le condizioni di parità negli appalti, la libera concorrenza laddove queste sino messe fortemente in discussione. A ciascuno, tuttavia, il suo compito, e la politica non deve abdicare al suo, ma deve sapersi rinnovare”.
