Processo Vergori: si avvia a conclusione procedimento carico sanitari

aula-tribunale-lamezia-15Lamezia Terme – Si avvia a conclusione il processo a carico dei sanitari che, a vario titolo, sono accusati di avere causato la morte di Antonella Vergori, la giovane che il 7 agosto del 2008, dopo aver accusato un malore sul lungomare di Nocera Terinese, venne soccorsa da un’ambulanza del SUEM 118 dell’AS di Lamezia Terme che, però, non fu in grado di salvarle la vita a causa del malfunzionamento del defibrillatore in loro dotazione (in particolare della batteria la quale, pur inviata in manutenzione, sarebbe stata malamente riparata anziché essere sostituita come previsto, dal che è derivata l’iscrizione nel registro degli indagati anche dei titolari della ditta di riparazione i quali sarebbero finanche risultati non in possesso delle necessarie abilitazioni ed autorizzazioni).
Dopo un’articolata istruttoria dibattimentale, ed una travagliata vicenda processuale in cui alcuni degli imputati sono stati giudicati con rito abbreviato, all’udienza di oggi il Pubblico Ministero Luigi Maffia ha illustrato, per oltre 3 ore, i motivi per i quali ha chiesto la condanna di Stella Napoleone alla pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione per il reato di omicidio colposo, per essere stato uno degli infermieri che si trovava a bordo dell’ambulanza intervenuta sul posto a prestare soccorso senza prima accertarsi del corretto funzionamento del defribillatore, e la sua assoluzione per non avere segnalato al Ministero della Salute il malfunzionamento del defribillatore in dotazione al SUEM di Falerna; di Rocca Maurizio alla pena di anni 2 di reclusione per il reato di omicidio colposo, per essere stato uno dei responsabili dell’Azienda Sanitaria che incaricò della manutenzione del defribillatore un soggetto a ciò non abilitato; per Rotolo Francesco alla pena di anni 3 e mesi 6 di reclusione per il reato di omicidio colposo e per la falsificazione del certificato di collaudo dello stesso defribillatore, avendo egli attestato l’avvenuta sostituzione della relativa batteria, laddove invece si era limitato alla sua rigenerazione.
Richiesta di assoluzione è stata invece formulata nei confronti di tutti gli altri imputati (gli infermieri Fucile Stefano, Galeano Concetta, Cuda Carlo, Gigliotti Marisa, Aracri Franca), sul presupposto che nei loro confronti non sia ne direttamente né indirettamente addebitabile la morte di Antonella Vergori, avendo gli stessi infermieri in precedenza già segnalato ai responsabili dell’Azienda Sanitaria il malfunzionamento del defribillatore in dotazione al SUEM di Falerna, avendo gli stessi fatto legittimamente affidamento al “falso” certificato di collaudo ricondotto, dall’Accusa, al Rotolo.
All’esito della requisitoria del P.M., il Giudice Francesco Aragona ha rinviato il processo all’udienza del 19/07/2017 per la discussione dei difensori dei familiari della vittima, costituiti parte civile con gli Avvocati Ortensio Mendicino e Leopoldo Marchese, nonché la discussione dei difensori degli imputati per i quali è stata chiesta la condanna, Avv. Alvaro, Bruno Ganino e Salvatore Staiano, e degli imputati per i quali è stata chiesta l’assoluzione, difesi dagli Avvocati Antonella Pagliuso, Aldo Ferraro, Domenico Folino.

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