Operazione Crisalide: iniziati gli interrogatori di garanzia

crisalide-interrogatoriLamezia Terme – Sono iniziati questa mattina davanti a tre giudici del Tribunale di Lamezia Terme gli interrogatori di garanzia delle persone fermate nell’ambito della cosiddetta operazione “Crisalide”, con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato, rapina. Il decreto di fermo è stato emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ed eseguito dagli uomini del Comando provinciale dei Carabinieri di Catanzaro. I destinatari delle misure sono presunti affiliati alla cosca ‘ndranghetista “Cerra – Torcasio – Gualtieri” attiva nella piana di Lamezia. Da quanto si è appreso la maggior parte degli indagati si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La misura, scaturita da un’inchiesta del nucleo investigativo di crisalide-interrogatori1Catanzaro e della compagnia di Lamezia Terme, avrebbe permesso di documentare l’operativita’ della cosca dedita ad un controllo asfissiante del territorio mediante attivita’ estorsive e danneggiamenti ai danni di imprenditori e commercianti ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini avrebbero anche consentito di recuperare e sequestrare ingenti quantitativi di armi e droga nonche’ di individuare ed arrestare gli autori di numerosi danneggiamenti effettuati per volonta’ dei capi cosca.
Gli uomini dell’Arma hanno utilizzato il nome di un lepidottero(Farfalla) nello stadio intermedio della metamorfosi per la denominazione dell’ultima operazione antimafia messa a segno a Lamezia Terme che ha portato al fermo di ben 52 persone indicate dagli inquirenti come appartenenti alla “famiglia dei Cerra- Torcasio- Gualtieri” che avrebbe voluto imporre il proprio dominio emulando le stragi che hanno portato alla morte dei magistrati Falcone e Borsellino”, come ha sottolineato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri ieri mattina nell’illustrare i dettagli appunto dell’operazione Crisalide. Un eufemismo per dire che Lamezia ed in particolare il quartiere Nicastro era controllata dall’alto dalla cosca “Cerra – Torcasio-Gualtieri”, che nonostante smantellata dall’operazione “Chimera”, continuava a dominare lo scenario Antonio-Micelicriminale lametino con a capo Antonio Miceli,  indicato come il reggente della cosca  che avrebbe voluto ricreare nella Piana Lametina il clima di terrore, che ha caratterizzato le stragi di Capaci e Via D’Amelio. Da quanto emerge dalla indagini, quindi, la nuova organizzazione criminale lametina aveva intenzione di creare un clima di tensione per tenere sotto scacco la città. La cosca avrebbe avuto anche legami con il mondo politico. Ma ciò che emerge in modo particolare e che tra i destinatari dei provvedimenti ci sono soggetti che mai immaginavi potessero appartenere al mondo criminale. Si, proprio così. Non immaginavi che alcuni di questi,  che sono stati raggiunti da un fermo di polizia giudiziaria,  potessero appartenere ad una delle delle cosche lametine che per anni hanno devastato il territorio lametino con aggressioni, ritorsioni, attentati ed omicidi.
La criminalità organizzata è come la gramigna, un erba che cerca di infettare alcune particolari coltivazioni come il grano.
Erba che puoi estirpare,  ma non  la puoi eliminare. Quindi l’operazione “Crisalide” è la pratica dimostrazione che la cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, non è stata debellata con le operazioni precedenti, ma solo parzialmente decapitata, ritornando così ad emergere con la affiliazione di nuovi soggetti che mai avresti sospettato potessero appartenere al mondo criminale che continua ad intessere rapporti con vari settori del tessuto sociale lametino compreso quello politico.