Lamezia: Incendio campo rom Scordovillo arriva in Parlamento

Lamezia Terme – Su incitazione dell’appello del Sindaco Mascaro alle forze politiche in data odierna e nella pubblica assise; sentito il Coordinatore Cittadino di Forza Italia Lamezia e considerato in primis il profondo disagio avvertito dai cittadini che sono diventati ormai intolleranti al reiterarsi delle colonne di fumo tossico che quotidianamente si innalzano sulla città; il consigliere comunale di Lamezia Terme Carolina Caruso, ha chiesto “ai parlamentari di Forza Italia sempre vicini ai problemi dell’intera regione di farsi da porta voce, al grande problema dei roghi avvertito indistintamente da un’intera comunità quella lametina che si sente in questo momento sola e indifesa”. La Caruso fa sapere che “i parlamentari Jole Santelli e Roberto Occhiuto, intendono a tal proposito discutere l’interrogazione da lei sollecitata alla Camera dei Deputati e a cospetto dei Ministri”. La Caruso ringrazia “la Coordinatrice Regionale On Jole Santelli per la sensibilità dimostrata ed il tempismo adottato in un momento di panico generale in cui la città versa”.
L’interrogazione: “Al presidente del consiglio; al ministro dell’interno; al ministro della salute e dell’ambiente; La situazione di allarmismo causata dai rom del Campo Scordovillo sito in Lamezia Terme è diventata ormai insostenibile e intollerabile. Il campo in questione è diventato pericoloso all’ambiente e alla salute e non sono servite a nulla le denunce e le segnalazioni di anni di roghi che hanno esposto i cittadini della Piana Lametina ai danni palesati della diossina e di altre sostanze cancherogene. I cittadini sono stanchi dell’aria irrespirabile delle nubi di fumo che ogni giorno sovrastano la città con grande disagio di bambini ed anziani. Lamezia colpita nel cuore, il campo rom è infatti situato al centro della città, vicino al palazzo municipale, vicino a quella che sarà la nuova Concattedrale , vicino a nuove opere progettate all’edilizia sociale, confinante col commissariato di Polizia e confinante con l’Ospedale Civile Giovanni Paolo ll. Non è accettabile che i degenti del nosocomio siano costretti a stare con i serramenti chiusi in periodo di forte calura in cui è indispensabile il riciclo continuo dell’aria e considerato il precario stato di salute in cui già versano. Si chiede al governo: quali iniziative intende assumere per contrastare tale fenomeno ormai diventato insostenibile, valutando inoltre lo stato di impatto ambientale, il pericolo per la salute pubblica ed il profondo disagio che gli ammalati sono costretti a subire in un momento di grande vulnerabilità e fragilità emotiva”.