Lamezia: LameziaUnita, campo rom Scordovillo va smantellato

Lamezia Terme – “E’ indispensabile bloccare i fumi tossici provenienti dal campo Rom di Località Scordovillo che stanno inquinando la nostra città, è verosimile che nell’aria si stia sprigionando diossina, la quale inesorabilmente si deposita sulle nostre coltivazioni, sul nostro corpo e si infiltra anche nell’acqua. Sarebbe davvero paradossale se l’incidenza dei tumori aumentasse in una città priva di industrie, le famiglie lametine stanno subendo una violenza inaudita che, obtorto collo, deve essere fermata. Innanzitutto, di fronte a reati, anche gravi, che fanno presagire un losco traffico di gomme impropriamente ed abusivamente smaltite, siamo certi che la Magistratura e le Forze dell’Ordine agiranno con le consuete tempestività ed efficacia per individuare i responsabili di tali aberranti misfatti. Sul versante politico, sarebbe urgente attivare un tavolo interistituzionale tra Governo, Regione e Comune, affinchè si proceda allo sgombero del campo Rom di Scordovillo”. Lo afferma in una nota congiunta i consiglieri comunali Luigi Muraca, Maria Grandinetti e
Geltrude Maione del Gruppo Lamezia Unita che a loro avviso “il Comune potrebbe individuare 4 o 5 aree provvisorie, chiedendo al Governo Nazionale l’invio delle tende che si usano in caso di calamità ed alla Regione un impegno finanziario per edificare nuovi alloggi, recuperando alla causa, nelle more, quelli oggetto del finanziamento specifico siti in Contrada Carrà Marchese”.

Sempre nell’ottica dell’inevitabile smantellamento di Scordovillo, per i tre consiglieri di Lamezia Unita “sarebbe, peraltro, opportuno verificare se in Località Ciampa di Cavallo qualche famiglia Rom ha acquisito il diritto all’alloggio, così da dislocare le 101 famiglie di Scordovillo in diverse zone della città, dando a chi vuole integrarsi un’ulteriore, forse ultima, opportunità. Sicuramente, comportamenti di rilevanza penale o di ostacolo alla civile convivenza, non sono più tollerabili e devono essere immediatamente attenzionati e rigorosamente sanzionati”. Per Muraca, Grandinetti e Maione “l’ordine e la sicurezza pubblica a Lamezia devono essere assicurati alla stragrande maggioranza di cittadini onesti, laboriosi, che pagano le tasse, che non sono mafiosi, che hanno un figlio disoccupato, che affrontano con dignità una malattia e non vogliono essere vessati da condotte delinquenziali che deturpano l’equilibrio ambientale della nostra aria, dei nostri terreni, delle nostre acque”.