Lamezia: Grandinetti19, investimenti privati non sono solo economici

Lamezia Terme – Quest’oggi, l’associazione “Cinema Grandinetti 1919” ha inteso incontrare i media locali per discutere sulla questione relativaall’affidamento in concessione del “servizio di gestione di proiezione cinematografica presso il Teatro Grandinetti comunale”, il cui termine per partecipare all’avviso pubblico è scaduto il 6 ottobre.
L’attuale indagine di mercato cercava concorrenti per l’affidamento in concessione fino al 30 giugno 2018 del servizio di gestione di proiezione cinematografica del Teatro Graninetti, confermando che «il corrispettivo della concessione è dato dai ricavi prodotti dalla gestione economica del servizio. Il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario della concessione è ad esclusivo rischio del concessionario che dovrà corrispondere al Comune di Lamezia Terme, a titolo di rimborso delle spese di custodia e delle utenze, l’importo giornaliero di 55 euro (soggetto in aumento in fase di presentazione delle offerte) ed il 5% degli incassi determinato sulla base dei modelli C1 SIAE».
A dare delle spiegazioni a riguardo è stato l’Ing. Grandinetti, che espone il proprio disappunto sulla gestione della faccenda della riapertura del cinema della città, soprattutto, non ne condivide l’esclusione dell’associazione: parla sin anzi di pura “cattiveria, invidia e gelosia. Voglia di fare e costruire con altri soggetti, che prima non c’erano. Si parla di un Bando dove possono partecipare anche associazioni culturali in genere.”
Al centro del dibattito odierno, la lettera rivolta al Sindaco Mascaro, e scritta il cinque maggio, in cui si inoltra la richiesta della possibilità dell’apertura del Cinema del Politeama/Costabile e del Parco Impastato. L’intenzione resta quella di “portare avanti il cinema a Lamezia e far diventare Lamezia la “Città del Cinema”: la richiesta di fondo, l’apertura al pubblico già dal mese di maggio del Teatro Costabile, “come Cinema con programmazioni analoghe a quelle che già stiamo effettuando al Teatro Grandinetti e cioè prime visioni.”
Inoltre, l’associazione aveva proposto di “spostare nel mese di luglio le proiezioni al Parco Impastato per poi riprenderla al Costabile il primo settembre”. “L’intenzione del sindaco”, sottolinea Grandinetti, “è di una predisposizione di apertura”. Mentre, afferma di non riscontrare la stessa apertura nella parte dirigenziale: “è un malcostume che sto evidenziando.” Da imprenditore lamenta che “la burocrazia ha preso il posto dell’indirizzo politico”. Secondo quanto afferma, “questa conferenza stampa vuole dire che questa prassi consolidata non funziona”. Si reclama soprattutto l’assenza di idee ed indirizzi di natura politica per trovare una soluzione.
Il 6 ottobrearriva dunque la risposta da parte degli uffici del comune con termine di pagamento entro 3 giorni, fornendo però, secondo quanto viene affermato in conferenza, che i dati sono errati avendo calcolato incassi per oltre 30.000 euro in più su quelli reali, numeri dai quali calcolare il 5% da corrispondere al Comune oltre alla quota di uso del Teatro.
Grandinetti, comunque, si dichiara disposto a risarcire il comune di Lamezia entro le 24 ore dalla conferma da parte del Comune delle somme da versare: “Se loro domani mattina mi forniranno il calcolo esatto, il giorno dopo salderò quanto dovuto non essendoci quindi poi posizione debitoria. Però dopo si assumessero tutte le responsabilità”.
Infatti, stante le linee guida del codice nazionale degli appalti, l’associazione del cinema, secondo gli uffici, sarebbe passibile di esclusione avendo posizione debitoria nei confronti del Comune, anche se Grandinetti precisa che «la nostra proposta di dilazione di debiti, ancora non ratificati, è stata rifiutata né ci è stato detto prima del termine del 6 ottobre quale fosse l’entità degli stessi”.
Tra i quesiti che sono stati enunciati nel corso della conferenza stampa, Grandinetti chiede: “perché sono favorite le associazioni che hanno avuto rapporti con le scuole, e non invece chi fa cinema 300 giorni l’anno?” Si sottolinea anche come “il cinema professionale non debba avere rapporti di collaborazione con le scuole, ma rimane prettamente legato al mercato”.“Tra l’altro, – continua Grandinetti–nell’indagine di mercatonon c’è scritto nulla che riguardi gli assunti a tempo pieno, con attestato per la prevenzione antincendio per poter mantenere il teatro agibile:sono 15 persone abilitate, proprio con le qualifiche che sono quelle indicate nell’agibilità”.
“Lo stesso sotto il profilo cinema – continua – chi fa cinema di professione, non può scrivere già da ora cosa si farà a dicembre. Non come invece si fa con le rassegne.”
Per di più, l’associazione che ha gestito fino al 30 giugno i servizi presso il teatro di via Cassoli, con un mese di proiezioni anche al Teatro Costabile,pone al centro dell’attenzione anche “l’acquisto fatto di un proiettore importante, costato oltre 60.000 euro, che ora non stiamo usando. Quel proiettore è stato usato solo a giugno perché dagli uffici non ci è arrivato il via libera per proseguire le attività ed allargare anche le proiezioni estive al Parco Impastato. Si sta preferendo premiare chi ha avuto singoli rapporti invece che chi vuole tenere aperto il cinema 300 giorni all’anno”.
In definitiva, secondo Grandinetti e la sua associazione, l’apertura del Cinema nel centro storico significherebbe non solo un ampliamento dell’offerta culturale, ma un motivo di ripopolamento della città, con ricadute economiche e di lavoro per gli esercizi commerciali. Anche per questo è stata rivolta la proposta ad altri comuni: il sindaco del comune di Pianopoli ha già offerto la propria disponibilità ad offrire dei locali adeguati per il cinema. Perché “andare ad aggiustare una struttura nuova sarebbe davvero una follia. Troppi soldi”.

Paola Gallo