Lamezia: Cristiano(Mtl), “approvare emendamenti PSC”

Lamezia Terme – “Sentiamo il dovere di intervenire sulla vicenda PSC soprattutto alla luce del delicato momento in cui si trova la città”. E’ quanto afferma il consigliere comunale di Mtl Massimo Cristiano dopo la nota inviata dal gruppo Lamezia Unita, che chiede al sindaco prudenza anche per gli emendamenti del Psc.
“Non entriamo nel merito alle vicende sovra comunali, riponiamo massima fiducia negli organismi istituzionali che rappresentano lo Stato. Ripercorriamo le tappe del PSC, nel febbraio 2015 il precedente Consiglio Comunale approvò l’adozione del PSC, che vide il nostro voto contrario anche se il testo fu migliorato con il l’introduzione, tramite emendamento, della nostra proposta di silenzio assenso nel Reu. Criticammo la scelta dell’allora centrosinistra allargato di “forzare” la mano a 3 mesi dall’ elezioni, per un semplice motivo, sia per contenuti di merito e soprattutto per le norme di salvaguardia che da allora, hanno letteralmente imbavagliato la città e messo in crisi i tecnici della città,comunali e non, ovvero con la doppia conformità tra ex piano regolatore generale del 1997 e nuovo PSC”.
Molte aziende, cittadini, imprese, ecc.- prosegue Cristiano – non hanno la possibilità di poter operare, perché l’Ufficio tecnico comunale, essendo in un limbo giuridico, spesso ha optato per non rilasciare permessi a costruire,onde evitare errori appunto. Quindi, danno immane per l’economia locale. La rinascita di una comunità, si crea producendo ricchezza, perché la realizzazione di qualsiasi opera, muove almeno 18 comparti: lavoro per imbianchini, idraulici,falegnami, ecc… Fatta questa premessa fondamentale rimango fortemente scettico nel merito di questo PSC, che parte da un peccato originale ovvero il preliminare che venne portato avanti senza uno studio dettagliato del territorio (fonte tecnici in commissione consiliare).
Dal giugno 2015 fino a settembre 2017 non abbiamo avuto nessuna possibilità di conoscere il lavoro portato avanti dagli uffici e dalla parte politica, tanto è che l’indicazione di MTL è stata quella di non votare il piano in Giunta Comunale. Oggi però siamo in un’altra fase ovvero dove la commissione consiliare, con la presenza da autentico stacanovista del Sindaco, in due mesi ha approfondito nel merito il piano, proponendo una serie di emendamenti che a nostro avviso, già in questa prima fase potrebbero in qualche modo sopperire ai gravi“errori” o “orrori” che figurano nell’ attuale PSC. Ne citiamo solo alcuni, su tutti la non edificabilità per i quartieri Capizzaglie e Scinà, e l’inedificabilità assoluta nelle zone montane, dove al momento non si potrà realizzare nulla(…nemmeno una stalla). Per questo motivo sono stati apportati degli emendamenti al testo proposti(da più gruppi consiliari) ampiamente discussi con i tecnici e con il progettista, infatti l’emendamento numero 1 prevede la soppressione, nell’ art 73 del regolamento edilizio urbanistico(REU) , delle parole “inedificabili” per gli insediamenti diffusi(Scinà-Capizzaglie- Lagani) con la realizzazione di un grande piano operativo temporale(POT) per le zone Scinà e Capizzaglie, con un programma di recupero e di bonifica urbanistica degli insediamenti esistenti, tradotto: la vera riqualificazione della periferia più popolosa della città. Quello che in molti non riescono a comprendere in questa fase è che – aggiunge Cristiano – se malauguratamente ed in maniera ingiusta, dovesse arrivare un qualsiasi commissario lo stesso cosa farà del PSC?
A nostro avviso lo approverà, perché lo impone la legge regionale, e lo farà in 5 minuti senza nessuna discussione con il territorio, approvando l’esistente che nei fatti al momento condannerà a morte le periferie di Lamezia. Per come rappresentato in V Commissione consiliare permanente, pur rispettando le scelte altrui, siamo contrari allo stop dei lavori sul PSC. Non aver voluto votare gli emendamenti, nella seduta di commissione consiliare del 13.11.2017, come atto ufficiale da inserire nel carteggio del PSC, è stato un grave errore politico. Sbaglio dalle ripercussioni urbanistiche devastanti, per il territorio. Tra non molto i cittadini si renderanno conto del grave danno subito. La storia, anche in questa occasione, darà ragione a noi”.