Lamezia: comune sciolto dal consiglio dei Ministri

Lamezia Terme – Le ipotesi avanzate lunedì scorso dal presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi sulla possibilità che il consiglio comunale di Lamezia Terme potesse essere sciolto per mafia si sono trasformate oggi in realtà. Infatti Il Consiglio dei ministri di oggi, su proposta del ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme per infiltrazioni mafiose, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL).

La richiesta di scioglimento era stata formalizzata dal prefetto di Catanzaro, sulla base delle relazione redatta dalla commissione d’acceso, che aveva appunto chiesto al ministro dell’interno lo scioglimento del Comune di Lamezia Terme, per presunte infiltrazioni mafiose . La commissione d’accesso si era insediata lo scorso 9 giugno all’indomani dell’operazione “Crisalide” contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri scattata il 23 maggio 2017. Una richeista che era già circolata nei giorni socrsi. Infatti ancor prima che scadessero i termini previsti dalla legge, dopo la proroga della presenza della commissione di accesso, nei corridoi del comune era circolata la voce che presto sarebbe arrivata la notizia della richiesta dello scioglimento del conisglio comunale per infiltrazioni mafiose. Ora siamo in attesa di conoscere quali atti amministrativi di “carattere mafioso” la Giunta Mascaro avrebbe adottato. E’ la terza volta, dopo quelle del 1991 e del 2002, che il comune di Lamezia Terme subisce lo scioglimento. Inoltre il Consiglio dei ministri sempre  su proposta del ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento, dei Consigli comunali di Marina di Gioiosa Jonica (RC), Cassano all’Ionio (CS), Isola di Capo Rizzuto (KR) e Petrona’ (CZ), nei quali – si legge nel comunicato finale diffuso da Palazzo Chigi – sono stati accertati condizionamenti da parte della criminalita’ organizzata.