Lamezia Universitaria, il punto di vista di Grandinetti

Lamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo una riflessione culturale- politica di Francesco Grandinetti “se l’università non va verso Lamezia e Lamezia che deve andare verso l’università”:Girando per le vie di Lamezia in questi giorni vedi con piacere un pullulare di giovani che portano allegria, economia, e scambi culturali in città. Il ritorno di questi giovani in città fanno fare un salto temporale che ti riporta a quei giorni che sognavi di vedere Lamezia una città universitaria. Oggi purtroppo è tutto compromesso. Non siamo stati capaci di far capire che la nostra città era quella zona ideale dove far nascere una Università. Politici più potenti dei nostri hanno avuto la meglio e continuano ad averla. Ed allora cosa fare? Abbandoniamo l’idea che Lamezia possa diventare una zona universitaria? Direi proprio di no e se non possiamo più trasportare Germaneto a Lamezia possiamo invece avvicinarla con un sistema di trasporto veloce e con una politica dei fitti per i giovani studenti. Ci sono centinaia di appartamenti sfitti che aspettano di essere occupati e proprietari che hanno solo bisogno di incentivi e rassicurazioni per farlo. Detassazione a chi fitta a studenti a costo concordato con l’amministrazione comunale.
Cinque anni fa personalmente mi sono recato alla sede universitaria di Germaneto partendo dalla stazione di Nicastro con il treno della mattina. Ho cronometrato il tutto e il tempo occorrente per raggiungere la stazione di Germaneto è stato poco più di 15 minuti. Ma cosa ci vuole a decidere di richiedere come Comune alle Ferrovie dello stato di potersi servire della attuale linea ferrata da S.Eufemia a Germaneto, passando dalla stazione di Sambiase e Nicastro dotandosi di una “littorina“ super moderna propria, magari da affidare alla multiservizi? Un sacrificio economico organizzativo iniziale per garantire un numero di corse di andata e ritorno ogni ora nei momenti di punta per poi attendere che il tutto trasformi Lamezia in una città universitaria. Se a questo si affiancasse una politica di incentivazione del fitto agli studenti per i primi anni di studio, garantendo ai proprietari di appartamenti una detassazione e/o incentivazione, Lamezia potrebbe ripopolarsi di studenti. Studenti che verrebbero a vivere in una città che ha già tutte le potenzialità inespresse in termini di commercio, locali di intrattenimento, teatri, e con la potenzialità di una migliore utilizzazione come “spa” delle terme.
Non si può sempre badare all’ordinario spesso non riuscendoci e lasciare che le poche idee che servono per rilanciare la città vengano “rubate” da città limitrofe che non aspettano altro che Lamezia si addormenti. Non ci vogliono decine di milioni di euro, ma solo il costo dell’acquisto del mezzo di trasporto e il costo della convenzione con i proprietari della rete ferrata. Non lasciamo morire Lamezia e chi lo sa se proprio in questo momento non sia la volta buona? I commissari non hanno solo il compito di gestire Lamezia con l’intento di risanarla a 360 gradi, ma anche il compito di rilanciarla, magari solo progettualmente e le dichiarazioni del Commissario Alecci, mi sembra fortunatamente vadano in questa direzione.
In sintesi se l’università non va verso Lamezia e Lamezia che deve andare verso l’università e un sistema di trasporti efficiente, pulito, puntuale, dotato di wi fi, può rendere tutto possibile. Sarà un sogno, ma perché non provarci? Pensiamoci.