Lamezia: Omicidio Izzo-Molinaro emessi cinque ergastoli

Lamezia Terme – Sono stati condannati all’ergastolo Aldo Notarianni, 51 anni; Giovanni Notarianni, detto Gianluca, di 45; Antonio Villella, detto Crozza, di 40 anni; Vincenzo Torcasio, di 31 anni; Pasquale Gullo, di 45, imputati del duplice omicidio di Pasquale Izzo, 43 anni, e Giovanni Molinaro, 26, consumatosi all’interno del Bar Giampà sito in Via Del Progresso di Lamezia Terme il 06.12.2000. La sentenza è stata emessa dal Giudice Distrettuale di Catanzaro, Gup Barbara Saccà. Il pubblico ministero Elio Romano nella sua requisitoria aveva chiesto trent’anni di reclusione per tutti gli imputati. Furono tratti in arresto nel dicembre del 2016, sedici anni dopo il delitto.
Le indagini, furono svolte della Procura Distrettuale antimafia di Catanzaro, diretta dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, è colpi esponenti di spicco dell’allora cosca unitaria della ‘ndrangheta lametina facente capo alle famiglie Torcasio-Cerra-Giampa’ e si sono avvalse delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Giuseppe Giampa’, Angelo Torcasio, Pasquale Giampa’, Pasquale Catroppa e Gioacchino Marco Macrina. L’omicidio sarebbe da inquadrare nella sanguinosa faida che sconvolse la citta’ calabrese in quegli anni.
Secondo gli inquirenti, Nino Torcasio e Pasquale Giampa’, detto “Boccaccio”, capi della cosca Cerra-Torcasio-Giampa’ di Lamezia Terme, unitaria prima della scissione fra i Torcasio ed i Giampa’, commissionarono l’uccisione di Pasquale Izzo, ritenuto affiliato al clan avversario degli Iannazzo, al fine di vendicare l’assassinio di Giovanni Torcasio, ucciso nella cruenta faida lametina. Il delitto fu preceduto da vari incontri con gli affiliati piu’ rappresentativi della cosca, tra i quali Aldo Notarianni, Giuseppe Giampa’, Giovanni Notarianni, Antonio Villella, Pasquale Gullo e Vincenzo Torcasio. Dell’omicidio sarebbero stati incaricati Aldo Notarianni, Maurizio Giampa’, Giuseppe Giampa’, Antonio Villella e Giovanni Notarianni detto Gianluca. Quest’ultimo sarebbe l’esecutore materiale, mentre Maurizio Giampa’, nel frattempo deceduto, sarebbe stato il conducente dell’autovettura utilizzata dal commando. L’agguato avvenne ilk 6 dicembre del 2000. Molinaro fu ucciso, secondo la ricostruzione investigativa, perche’ si trovava occasionalmente in compagnia del bersaglio del killer in un bar di via del Progresso.
Minuziosa la ricostruzione delle fasi del duplice omicidio fatta dagli inquirenti, secondo cui Notarianni e Maurizio Giampa’, intorno alle 20 del 6 dicembre del 2000, dopo aver ricevuto l’arma da Giuseppe Giampa’ e l’autovettura da Antonio Villella, raggiunsero il bar, in quel momento assai frequentato, dove era stata segnalata la presenza di Izzo. Entrato all’interno del locale, Notarianni sparo’ quattro colpi di revolver contro la vittima predestinata ed uno contro Molinaro, che in quel momento si trovava insieme al primo, uccidendo entrambi. I due raggiunsero, subito dopo, il luogo designato per lo scambio di macchina dove furono prelevati da Giovanni Notarianni detto Gianluca, che, dopo aver incendiato il veicolo utilizzato, li porto’ lontano dal luogo del delitto. Pasquale Gullo e’ stato rintracciato nella sua abitazione a Lamezia, mentre agli altri indagati il provvedimento restrittivo e’ stato notificato nella case circondariali dove gia’ si trovavano per associazione mafiosa e, per quanto riguarda Aldo Notarianni, anche per un altro omicidio.

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