Lamezia: Isabella(Asi), “restituire dignità agli spazi sportivi pubblici”

Lamezia Terme – “E’ sufficiente un mini tour per comprendere il totale stato di abbandono, che caratterizza gli spazi pubblici adibiti alla pratica delle discipline sportive. Davvero desolante è la condizione delle zone dedicate allo sport all’interno della Piana e dei parchi urbani Impastato, XXV Aprile e Mastroianni. I campi da volley, basket e calcetto sono totalmente preda di incuria, degrado e sporcizia. Inoltre, i marciapiedi, ove molti lametini corrono oppure preferiscono passeggiare, presentano mattonelle fuori posto e vegetazione selvaggia, che impediscono una normalissima camminata”. Lo afferma Fernando Giacomo Isabella, presidente provinciale e dirigente nazionale Asi (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) che aggiunge: “nel terzo millennio, è davvero incomprensibile tale condizione all’interno di una città che nella sua interezza dovrebbe essere sufficientemente moderna, civile e funzionale. Noi, – aggiunge – a differenza di qualcuno, consideriamo da sempre la pratica sportiva, sotto qualsiasi forma, fondamentale per la salute delle persone, per il loro benessere psicofisico, per l’aggregazione e per l’integrazione sociale. Non possiamo certo accettare l’attuale condizione degli spazi pubblici adibiti alla pratica sportiva”.
Isabella invita “gli attuali dirigenti comunali e la Commissione Straordinaria a recuperarli con celerità, poichè senza dubbio rappresentano realmente un indispensabile patrimonio per l’intera comunità lametina. Rammentiamo agli attuali Amministratori, il documento emanato dal Consiglio Europeo con la “Dichiarazione di Nizza” e pure il “Libro Bianco sullo Sport” realizzato dalla Commissione Europea dato che entrambi gli atti considerano i valori dello sport imprescindibili”. Per Isabella, poi, “non servono grandi opere, somme spropositate, mirabolanti progetti, oppure idee grandiose per restituire la dignità persa agli spazi lametini in questione. E’ indispensabile – aggiunge – solo ed esclusivamente buona volontà, per ridare esistenza a quelle zone concepite e costruite non per essere abbandonate agli atmosferici, all’assoluto degrado oppure al pingpong burocratico all’interno degli uffici comunali. Il mantenimento dell’attuale condizione – conclude Isabella – non può aver alcun tipo di giustificazione, soprattutto nei confronti di una città che con lo sport agonistico e non, fin dalle sue origini, ha sempre avuto un feeling veramente vincente”.