Lamezia: Mazzocca(Im) le contraddizioni strategiche della Zes

Lamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo un riflessione tecnica-politica di Nicola Mazzocca, coordinatore di “Idee in movimento” sulla zona economica speciale(Zes).
“Da un po’ di tempo a questa parte si sente parlare di ZES e delle opportunità che la stessa può offrire all’intera Calabria. La ZES, come da più parti affermato ed in particolare dal Governatore Oliverio, può diventare occasione di rilancio e di sviluppo anche attraverso la valorizzazione dell’area industriale di San Pietro Lametino e dello scalo aeroportuale di Lamezia Terme (coinvolte nel Piano di Sviluppo Strategico della ZES Calabria trasmesso al Governo Nazionale) identificate come possibile Polo Specialistico Strategico della Logistica Intermodale.
La Zona Economica Speciale viene delineata dal D.L. n. 91/2017 nel quale sono indicate le condizioni finanziarie, economiche ed amministrative per consentire lo sviluppo delle imprese già operanti nell’area individuata e per favorire l’insediamento di nuove imprese. Le nuove imprese e quelle già esistenti che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nella ZES, possono usufruire di una serie di agevolazioni legate essenzialmente al rispetto dei seguenti requisiti: a) le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nell’area ZES per almeno sette anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti; b) le imprese beneficiarie non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento. Tra gli strumenti di agevolazione ed incentivazione è possibile distinguere tra quelli che rinvengono un espresso riferimento a livello nazionale e la cui operatività è prevista dallo stesso D.L. n. 91/2017 e gli ulteriori meccanismi rimessi alla discrezionalità della Regione nel cui territorio la ZES sarà operante.
Le ulteriori misure che scaturiscono dal quadro normativo nazionale e dalle previsioni del D.L. n. 91 del 2017, convertito dalla L. n. 123/2017, per le imprese che operano all’interno di una ZES sono sintetizzabili come segue: a) Incentivi per la realizzazione degli investimenti iniziali (credito di imposta agli investimenti, contratti di sviluppo, altri progetti già in corso); b) Interventi per l’infrastrutturazione del territorio (PRT); c) Accelerazione delle procedure doganali e agevolazioni doganali; d) Esenzione o riduzione delle imposte sui redditi, sulle attività produttive e altre imposte (IRAP, IRES, IMU, TARES);e) Disponibilità di terreni con canoni di locazione ridotti e utenze a tariffe agevolate; f) Riduzione degli ostacoli burocratici; g) Esenzioni o deroghe alla regolamentazione sui contratti di lavoro.
Proprio la lettera f) spinge a porsi i seguenti interrogativi: continueranno le imprese che vogliono investire sul nostro territorio a scontrarsi con l’oramai antitetico e paradossale vincolo paesaggistico che interessa le aree in questione? proseguiranno gli sterili tentativi di interlocuzione con il Governo per far comprendere che, rispetto al momento dell’apposizione del vincolo tutorio (il lontano 1967), le condizioni sono completamente cambiate e che ad oggi tutta l’ampia area perimetrata da quel decreto è stata oggetto di alcune tra le più rilevanti modificazioni infrastrutturali ed edilizie avvenute nel Comune di Lamezia Terme?; riusciremo finalmente a capire che le scelte operate dai vari livelli della pianificazione territoriale (ed economica) devono essere condivise, strategiche e mirate ad incentivare gli investitori e che, di contro, non sono più accettabili arroccamenti su posizioni di parte?
Non essendo un vanaglorioso evito di citare le diverse iniziative avviate da chi scrive per sensibilizzare chi poteva e può farsi carico della vicenda ma, credo sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti e, quindi, che i nostri deputati mostrino sin da subito interesse per il territorio lametino mettendo in agenda la questione del vincolo paesaggistico di una delle aree industriali più grandi del Mezzogiorno al fine di agevolare la nascita del ‘Polo Specialistico Strategico della Logistica Intermodale calabrese’”.