Lamezia: Saffioti si dimette dal Comitato “4 Gennaio 2018”

Lamezia Terme – “Da un anno ho l’onore e l’onere di far parte del Comitato “4 Gennaio 2018”, in rappresentanza del Movimento “Lamezia Insieme”. Nell’ultimo mese e mezzo ho riflettuto sul comitato e sul mio ruolo al suo interno. Riflessioni e considerazioni che mi hanno portato alla scelta di dimettermi”. E’ quanto sostiene in un comunicato Antonio Saffioti che aggiunge: “A mio parere la missione del Comitato – che era celebrare i cinquant’ anni della città – si è conclusa con la manifestazione al Teatro Grandinetti lo scorso 4 Gennaio 2018, non essendo state realizzate altre iniziative anche per le note ristrettezze del bilancio comunale.
Dopo il 4 Gennaio 2018, il Comitato, a mio avviso sbagliando, ha snaturato la sua funzione, autoassegnandosi un ruolo politico che non gli è proprio, intervenendo a gamba tesa nel dibattito politico lametino. Non condivido questo approccio.
Personalmente ritengo non sia corretto servirsi di un Comitato, costituito anzitutto per una funzione celebrativa, per fare politica. All’interno del Comitato mi ero assunto il compito di organizzare una riflessione pubblica sui tre scioglimenti comunali, coinvolgendo i partiti, affinché la storia non si ripeta. Dopo attente riflessioni personali ho capito che ne io né il comitato abbiamo il compito di analizzare gli scioglimenti comunali: spetta alla politica e ai partiti riflettere su tutto ciò, senza l’ausilio di comitati celebrativi; spetta ai partiti e alle forze politiche trovare da soli gli anticorpi ai condizionamenti mafiosi, Non voglio alimentare polemiche, ma voglio rendere pubblica questa lettera per segnalare, soprattutto a quanti mi conoscono, la differenza di vedute rispetto al Comitato.
Ringrazio il Presidente, la segretaria e tutti i componenti del Comitato “4 Gennaio 2018”, per la stima e l’affetto reciproci dimostratimi in questi mesi. La differenza di visioni è sempre una ricchezza. In conclusione mi auguro che Lamezia Terme risorga dalle ceneri di questi primi 50 anni. Per farlo i lametini dovranno essere meno “Lamentini”: dovranno abbandonare le varie tesi complottistiche sugli scioglimenti e i problemi della città e guardare in faccia la realtà. Spetta ai cittadini isolare la mafia, la borghesia mafiosa, la zona grigia che tiene in scacco Lamezia e la immobilizza. Lamezia – conclude – ha tutte le energie culturali e sociali per rialzare la testa e guardare avanti”.