Lamezia: Ruberto(Uil Fpl), gestione commissariale inefficace

Lamezia Terme – Bruno Ruberto segretario generale della Uil Fpl dell’area Catanzaro Vibo con una nota interviene sulla gestione commissariale del comune di Lamezia Terme facendo rilevare come non sia riuscita “dopo circa 1 anno di attività, a dare segnali tangibili di efficienza ed efficacia, lasciando i cittadini sempre più in fermento, come osservabile giornalmente in ogni settore. Insomma, quali soluzioni sono state messe in campo, sul piano dell’organizzazione dell’apparato burocratico, risanamento economico, e sulle condizioni risolutive che opprimono lo sviluppo del territorio, in modo che alcuni accadimenti possono essere redenti ? Le pubbliche dichiarazioni di principi del Alecci, risultano riluttanti e demagogiche. E’ semplice affermare: “chiudo un immobile perché non ha i requisiti per restare aperto, vieto un evento”; per poi rimbalzare la palla “al Comune, ai suoi uffici, che debbono organizzarsi…” ; volendo insinuare un distinguo sulle responsabilità dell’azione amministrativa generale dell’Ente”. Ruberto ricorda ad Alecci che “la gestione di un’amministrazione pubblica deve essere univoca e soprattutto deve avere la capacità di “conoscere per deliberare” citando Luigi Einaudi. In mancanza di una dovuta programmazione, di atti di indirizzo, direttive generali e disconoscendo le deleghe affidate ai singoli componenti della Commissione straordinaria, possiamo affermare che il Comune amministrato dallo Stato è in balia di un memorabile disordine e abbandono. Lo Stato, rappresentato dai Commissari è, o sarà nelle condizioni di farsi approvare il Piano del fabbisogno –assunzioni – in modo che la città benefici di un apparato burocratico rispondente ai bisogni e alle esigenze??
La UIlFPL – aggiunge poi Ruberto – è incredula nell’apprendere che la Delibera della Commissione straordinaria (con i poteri della giunta) N°78 del 10.04.2018, che approva la programmazione del fabbisogno del personale 2018/2020, è stata rispedita al mittente dal Ministero degli Interni. Un desolante e paradossale corto circuito tra gli apparati dello Stato molto allarmante, considerato che il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero degli Interni, dal 25 maggio scorso richiede chiarimenti e integrazioni che la Commissione straordinaria ad oggi omette di trasmettere. Come la Commissione straordinaria ha potuto deliberare una programmazione così importante e attesa nella consapevole assenza del piano della Performance? Perché a corredo della delibera commissariale non è stata trasmessa la certificazione attestante l’approvazione del rendiconto dell’esercizio 2017? Oltre ai restanti otto punti rilevati dal Ministero degli Interni e, ad un’implacabile richiesta di chiarimenti su una precedente delibera sempre della Commissione straordinaria, si può ipotizzare che i Commissari potrebbero risultare inappropriati? Decisamente la città e l’Ente attendono risposte più qualificate ed efficaci”.
“Certamente – prosegue Ruberto – la UILFPL, non può, nel ruolo, che sostenere la solitudine pubblicamente dichiarata, ma forse strumentalmente manifestata e voluta dal Presidente Commissario Alecci. Prova ne è il contributo sulle tematiche sindacali rappresentate fin dall’insediamento e a continuare, se coinvolti, nella democrazia e nella trasparenza partecipativa, sapremo come dare il nostro apporto, come ripetutamente, lo stesso Commissario ha potuto registrare. Pur tuttavia non possiamo negare che in città monta la protesta, così come si evidenzia giornalmente, che costringe purtroppo i dipendenti e determinati dirigenti a fronteggiare con difficoltà operativa ogni emergenza, con carichi di lavoro sovrumani e nella reale solitudine, subendo la berlina senza una parola di conforto e difesa da parte dei rappresentanti dello Stato. In conclusione se la protesta continua dei cittadini, associazioni, parte politica, sindacati è costante, lo Stato, ergo la Commissione Straordinaria, sentirà la responsabilità “di prendere il largo” con l’obbligo morale di lasciare le redini per una città morente? Altrimenti – conclude – potremmo ipotizzare quanto avviato dall’onorevole D’Ippolitp, il quale ha mostrato una nota pubblica che richiama responsabilità governative, per le quali la città e l’apparato burocratico attende risposte”.