Lamezia: aperto corso formazione “Disabilità e sessualità”

Lamezia Terme – “Disabilità e sessualità” è il titolo e il tema del corso di formazione promosso dal Centro di riabilitazione della Comunità Progetto Sud, che nell’ambito della formazione continua dell’Ente gestita dalla Scuola del Sociale, ha offerto l’opportunità di approfondire conoscenze e competenze pratiche in tema di gestione della sessualità in presenza di persone con disabilità, con particolare attenzione al mondo femminile e alla disabilità psichica. Ad apertura lavori il saluto della responsabile del Centro di Riabilitazione dottoressa Angela Maria Regio e del dottor Sergio Cuzzocrea, Direttore sanitario del Centro di Riabilitazione.
La presenza di relatori, tra i massimi esperti in Italia, hanno dato vita ad un dibattito importante con gli uditori, affrontando la tematica dal punto di vista scientifico, formativo e dei diritti alla persona. È il caso di Maximiliano Ulivieri, per la prima volta in Calabria e al suo sessantanovesimo convegno in giro per l’Italia, che in merito alla tematica dei suoi interventi inerenti la “Sessualità nelle persone con disabilità: il loro punto di vista e le paure delle famiglie”, descrive come “Le paure più frequenti nelle famiglie con figli disabili e che riguardano dunque la sfera emotivo-sentimentale, sono, in primo luogo, il non saper gestire l’innamoramento del proprio figlio, o meglio, la possibile delusione che ne potrebbe conseguire”. “In secondo luogo – dice Ulivieri- c’è la paura di non sapere in che modo si possano aiutare i propri figli a scoprire e dare voce alla loro sessualità e, – infine – il lasciare libero il proprio figlio di vivere questo tipo di esperienza”.
“Strumenti che possono venire in aiuto sono l’informazione di massa – continua Ulivieri – che aiutano a rendere visibile questa realtà, ma anche l’organizzazione di convegni ed interventi sull’argomento a tutti i livelli, in grado di coinvolgere realtà socio culturali evitando la stagnazione al solo ambito sanitario”. “Non trascurabile, anzi di primaria importanza – conclude – è il continuo confronto e la formazione dei genitori, i quali devono imparare a mettersi in un cammino di accettazione per poi essere sostenuti e supportati dalle varie figure assistenziali che gravitano intorno al disabile, anche esse da formare”. A completezza dell’analisi del tema, l´ intervento pomeridiano del dottor Quattrini, che fornisce il quadro sull’ “Educazione alla sessualità per la quale – dice – c’è una complessità legata a due fattori, una inerente la mancanza di formazione degli operatori – obiettivo di questo corso -, che permetta di avere un quadro più chiaro sull´educazione sessuale nelle persone adulte e nelle persone con disabilità a fronte di una tematica che potrebbe, altrimenti, rimanere sconosciuta. L’altra complessità è legata ad un percorso mirato, fatto in équipe e che favorisca, conoscenze anche sulle abilità di ciascuno e che tengano conto del fattore emotività”. Dalle parole dello psicoterapeuta e sessuologo Quattrini si evince anche come “l’Italia sia ancora oggi fanalino di coda rispetto alle regioni Europee, alla vicina Francia ad esempio, o alla Germania o all´Austria, rispetto ad una regolamentazione precisa e giuridicamente efficace in materia di sex working. Questo significa – sottolinea – che a partire dalla mancanza di una disciplina come l’educazione sessuale, nelle disabilità e non, negli adulti come nei più giovani, porti, conseguentemente, ad una mancanza di dialogo sociale, istituzionale e familiare su una tematica che è parte della vita stessa”.
“Esempio ancora più concreto di questo gap è che la figura specialistica dello lo psicosessuologo non ancora riconosciuta, ma legata piuttosto alla medicina specialistica tradizionale, a cui rimane il compito di occuparsi della sfera educativo-emotiva-sessuale. E, per tornare alla vicina Francia – conclude- basti pensare, che fin dagli anni ´70, nello Stato d’oltralpe sono stati adottati curricula scolastici di educazione sesso affettiva”. Il convegno si chiuderà domenica 7 ottobre, nei locali di Sala Sintonia in via Reillo, con una sessione aperta al pubblico alla quale sono stati invitati a partecipare anche genitori ed educatori.
Programma di domenica
8.30 – 12.00 via Reillo, 5 – Sala Sintonia
Saluti: dott.ssa Angela Regio
Maximiliano Ulivieri: Sessualità come viene vissuta dai disabili e dalle famiglie.
Nunzia Coppedè: Cosa si può fare per abbattere le barriere culturali
dott. Fabrizio Quattrini: Aiutare i figli ad affrontare la propria sessualità con serenità.
Dibattito con i partecipanti
Modera: dott.ssa Annamaria Bavaro