Governo: Grandinetti, “Deficit al 2,4% ma lasciateli lavorare”

Lamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo una riflessione politica dell’ex consigliere comunale Francesco Grandinetti sula situazione politica di carattere nazionale. Il testo del ragionamento:
“Non sono di Cinquestelle (almeno quello politico!..) né tantomeno della Lega della quale contesto e sono preoccupato della deriva che stanno assumendo le loro proposte contro i diritti civili e per lo sdoganamento di fatto delle discriminazioni etniche, ma non posso non gridare “lasciateli lavorare” per quanto riguarda le manovre economiche.
Se oggi le persone sono più povere di prima non è certo colpa loro. Se oggi le famiglie soffrono ogni giorno di più non è certo colpa loro. Se oggi le banche diventano sempre di più strozzini legalizzati non è certo colpa loro. Se la burocrazia è diventata sempre più prepotente ed intollerante, se non si individuano per il futuro momenti pieni di speranza non è certo colpa loro.
Oggi ogni persona, dalla più ignorante alla più colta, improvvisandosi economisti dicono la stessa cosa: Ma per dare il reddito di cittadinanza e fare la pace fiscale da dove prendono i soldi? E’ tutto un bluff. Ma siamo sicuri che non ripetiamo questa affermazione pappagallescamente?
Oggi le persone non pensano a cosa dicono i “mercati”, oggi le persone aspettano il mercato rionale per fare la spesa, oggi la gente si rifugge nei mercatini cinesi per fare qualche spesa superflua e far contenti i figli comprandogli qualche vestitino improponibile nei negozi tradizionali visto i propri stipendi.
Dico lasciamoli lavorare, perché quelli che ci hanno governato negli ultimi decenni non hanno portato benefici alle tasche delle famiglie ed allo sviluppo delle imprese ed oggi non hanno il diritto morale di parlare.
Chiunque si è susseguito ha aiutato le banche senza obbligarli ad investire sul credito alle piccole imprese. Hanno favorito con i condoni chi aveva i soldi per chiudere tutto e subito, tralasciando di capire come poteva un “evasore per necessità” pagare tutto e subito. Non si sono mai chiesti come può vivere una persona con una pensione sociale o una famiglia con meno di mille euro al mese.
Hanno sempre avuto la “mangiatoia bassa” con i loro lauti stipendi e non si sono mai rivolti a quelle persone che escono con la barba incolta perchè le lamette costano troppo.
Insomma loro, i nuovi governanti, quanto meno hanno iniziato con le parole a cambiare il punto di vista per approcciare il problema. Quando parlano di reddito di cittadinanza parlano di una cosa che da sempre la Costituzione italiana dovrebbe garantire, il lavoro. Per cui o lo Stato garantisce a tutti il lavoro o deve garantirgli un minimo reddito per vivere. Mi sembra chiaro. Quando parlano di pace fiscale non la chiamano condono, perché di pace fiscale si tratta. Se oggi tutta la politica dice che le tasse sono molto alte ed hanno di fatto strozzato le famiglie e le imprese, è più che giusto che si introduca il concetto di “pace” fiscale. Oltretutto c’è da riflettere che con gli introiti di quelle inique tasse si sono pagate anche le pensioni d’oro, i megastipendi dei parlamentari e si sono fatti sprechi grossissimi. Oggi l’equità deve andare di pari passo alla leggi. Se c’è stata una ingiustizia sociale nel tassare le persone, è giusto oggi che a chi non ha avuto la “possibilità” di pagarle gli si dia l’opportunità di farlo con il dovuto tempo senza vivere in un inferno quotidiano essendo di fatto morti che camminano.
Dopo anni di crisi non dovrebbe esserci solo la pace fiscale, ma bisognerebbe dare a tutti la possibilità di mettersi in pace con il mondo intero e far ricominciare a vivere le persone con dignità e dare alle imprese in difficoltà le opportunità di avere un nuovo slancio per creare occupazione e futuro per giovani.
Non può esistere solo il mercato a dettare le leggi. Ci vuole di più.
Ecco perché dico lasciamoli lavorare e vediamo cosa succede remando insieme nella direzione giusta per il bene degli italiani e non nella direzione giusta per il bene del proprio orto”.