Lamezia: Dromì Liberi e Forti scrive al commissorio Alecci

Lamezia Terme – Carmela Dromì, presidente del Movimento la Nuova Frontiera dei Liberi & Forti,di Lamezia e del lametino ha scritto una lettera aperta al Commissario Francesco Alecci, con la quale fa rilevare: “Eravamo e siamo consapevoli circa le ragioni che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale, così come siamo consapevoli che il ruolo cui lei è stato chiamato, seppur non di natura strettamente politica, le affida il compito di cura della città. Le abbiamo avanzato proposte tese a rimettere in moto un processo di sviluppo di Lamezia e del suo intero comprensorio, di riqualificazione del territorio, di stile identitario nella convinzione che soltanto un processo di natura culturale possa creare le necessarie condizioni perché anche la politica si possa svincolare da pericolose “dipendenze” e ogni cittadino libero dal bisogno possa esprimere il proprio consenso in piena “libertà”. Le avevamo chiesto di “voler bene” a questa città, di tenere in debita considerazione le enormi risorse sociali, culturali, sportive, imprenditoriali che rappresentano il vero tessuto connettivo della nostra comunità. Lo abbiamo fatto rifuggendo da un linguaggio che potesse accostarci al “politichese” così tanto abusato; lo abbiamo fatto sottolineando un impegno che avrebbe voluto, anche attraverso di Lei, essere voce nuova e propositiva. Lei, in quella occasione, ci ha ritratto le pregresse lacune burocratiche che ha potuto riscontrare all’interno della macchina comunale. Ci ha, inoltre, rappresentato la sua ferma intenzione di voler avviare il necessario iter burocratico per far sì che tali problematiche trovassero una soluzione in tempi brevi. Ebbene Dott. Alecci, oggi a distanza di quasi un anno dal suo insediamento dobbiamo amaramente riscontrare il completo fallimento dei suoi buoni propositi. Non abbiamo registrato, infatti, alcuna azione di cura da parte della terna commissariale se non una gestione tecnocratica e asettica, un silenzio assordante, distante dal bisogno di ogni lametino proteso alla rinascita della propria città. Tante le voci di chi, nei mesi passati, associazioni, partiti, movimenti, hanno tentato di richiamarla ad una inversione di rotta, invitandola a vivere la città cogliendo e sostenendo il desiderio di tutti e la determinazione di un cambiamento”.
“Oggi ci troviamo, invece, davanti una città offesa e vilipesa, privata di ogni e qualsiasi struttura idonea a far esprimere tutte quelle realtà culturali, sportive, imprenditoriali. La gravissima decisione assunta dalla dirigenza del Basketball Lamezia di rinunciare al campionato di Serie B è un’ulteriore ferita mortale inferta a questa comunità, ai tanti giovani che con grande passione praticano attività sportiva; a questa ferita si aggiunge la chiusura dei teatri, lo stato di degrado visibile nelle vie cittadine, l’impossibilità di esprimere quanto di buono e di meritevole questa città ha sempre saputo fare. Impotenti, delusi, assistiamo ad una sorta di depauperamento sociale e culturale, alla mortificazione di realtà che sono state per Lamezia un fiore all’occhiello per valore e per prestigio. Un sentimento di sconforto pervade tutti coloro i quali vorrebbero esprimere le proprie energie, vorrebbero dire che Lamezia può risollevarsi e non trovano i luoghi, gli spazi, dentro i quali muoversi. La cultura, termine poliedrico, eclettico, plurale, è la strada più nobile per la politica; lo sport, poi, è scuola di valori per i giovani, strumento di rilancio, convivenza generazionale, confronto e crescita. Quanto sta accadendo preclude ogni possibilità di “buona politica”, addirittura rischia di agevolare il ripetersi di vecchie logiche che hanno nociuto in passato impedendo un ordinato e democratico sviluppo della città. Dott. Alecci, concludo come anticipato in questa lettera, con grande schiettezza. Riteniamo che il tempo trascorso sia stato sufficiente a rimuovere impedimenti o inefficienze che lei sin dall’inizio ha registrato. Se tutto ciò ancora permane, i cittadini hanno il diritto di conoscere le cause, così come lei ha il dovere morale e istituzionale di riferire i motivi. Lamezia Terme ha bisogno di una guida sicura e autorevole, che abbia a cuore il destino di questa comunità cui poco interessano i sofismi e il burocratese. Lamezia ha l’urgente necessità di recuperare ruoli e funzioni che le spettano per storia e tradizione. Lamezia non ha alcun bisogno di ulteriori mortificazioni. Dott. Alecci lei è nelle condizioni di poter garantire tutto questo? Noi ancora vogliamo sperare. In caso contrario ne prenda atto, lo chiediamo per il bene di questa città”.