Sanita’ Calabria, Fittante monitorare viaggi sanitari al Nord

Lamezia Terme – “Da giorni imperversa sulla stampa locale e sui social la notizia che la Regione Calabria paga a quelle del Centro-nord la somma di mezzo miliardo di euro all’anno per interventi sanitari prestati a cittadini calabresi ricoverati nei loro ospedali. Certo non costituisce una sorta di “abuso” di quelle Regioni, come certi titoli lascerebbero intendere”. Lo scrive in un comunicato l’ex parlamentare Costantino Fittante che aggiunge: “Piuttosto sono la conseguenza delle scelte dei cittadini calabresi di farsi curate fuori Calabria. Il mezzo miliardo che paghiamo alle Regioni del Centro-nord, è la risultante delle tariffe applicate per categoria di intervento effettuato. Sarebbe interessante far conoscere all’opinione pubblica la statistica delle prestazini assicurate distinti per “patologie” di intervento. Dagli ambienti sanitari della nostra regione – aggiunge – trapelano dati significativi e preoccupanti. Non si va negli ospedali del nord per prestazioni di alta specializzazione. Ci si ricovera prevalentemente e in numero consistente per interventi chirurgici ordinarissimi (appendicite, ernie e simili)”. Per Fittante “se così è, bisogna domandarsi da cosa nasce la scelta di recersi fuori regione: sfiducia nella qualità delle prestazioni che i nostri Ospedali sono in grado di assicurare? Carenza di strutture e personale ospedalieri che non tranquillizzano i pazienti? Liste di attesa molto lunghe? O cos’altro? Siccome è da presumere che, a fronte della richiesta di rimborsi finanziari, gli ospedali delle Regioni meta dei pazienti calabresi, forniscono anche l’elenco nominativo dei soggetti avuti in cura, sarebbe interessante farli diventare oggetti di indagine del perché hanno preferito recarsi fuori Calabria piuttosto che recarsi nel migliore nostro nosocomio.
Per Fittante “la risultanza dell’indagine potrebbe fornire finalmente il quadro delle scelte che annualmente si compiono, in assenza di azioni politiche, amministrative e organizzative mirate a rimuovere le cause che spingono migliaia di nostri concittadini ad emigrare per necessità sanitarie”. Poi fa riferimento ai dati sull’emigrazione per lavoro e per studio, che segnalano che annualmente lasciano la Calabria, senza però spostare la residenza, 2800/3000 giovani diplomati o laureati e lavoratori comuni. Questa persone per curarsi si recano presso le strutture sanitarie dove hanno il domicilio (prevalentemente nel centro – nord l’Italia e all’estero). Quanto incidono – conclude – le prestazioni assicurate nel volume di trasferimenti dalla nostra Regione a favore di quelle del Centro-nord?”