Lamezia: Lega, “Unione europea non guarda agli interessi dei cittadini”

Lamezia Terme – “I militanti di via Gorizia scendono in piazza con un gazebo a Lamezia. Quello della Lega è un impegno concreto per rivoluzionare l’Unione europea, un’Unione che oggi non guarda agli interessi dei cittadini, ma sempre più spesso a quelli delle multinazionali che vedono il continente solamente come un mercato”. Lo scrivono in una nota il segretario cittadino Francesco Materazzo e il responsabile formazione Accademia Calabria, Antonio D’Alessi, che aggiungono: “Vogliamo un’Europa di fraterna convivenza fra popoli liberi riconoscendosi serenamente di essere diversi tra loro a perseguire il proprio benessere, difendere le proprie tradizioni, che non rinnega le proprie radici e la propria storia, che non si vincola ad artificiosi parametri economici e di bilancio che impediscono la crescita delle nazioni. Non siamo contro l’Europa, siamo contro questo tipo di Unione europea che è diventato un mostro burocratico che non funziona e che sta distruggendo il nostro Paese, la nostra economia e la nostra identità”.
“L’Europa dell’austerità – proseguono i due leghisti – è un’Europa che non vogliamo è un’Europa che va contro gli interessi del popolo, basta con questo tipo di Europa delle banche d’affari e multinazionali che risponde solo ai diktat di Germania e Commissari Ue. Vogliamo rivoluzionare questa Unione europea e costruire una nuova Europa, l’Europa dei Popoli e delle patrie della libertà e della vera Democrazia. Costruire un’Europa nuova che sappia difendere le frontiere, combattere il terrorismo, creare sviluppo e lavoro per i nostri cittadini le nostre imprese, tutelare la nostra identità e le nostre radici. Tutela di agricoltura, pesca, salute, trasporti, ambiente e difesa del made in Italy sono priorità da affrontare. Difendere il made in Italy significa difendere la nostra produzione, i nostri posti di lavoro, esportando qualità rilanciando l’economia e l’occupazione”.
“È necessario quindi un cambio di marcia – concludono Materazzo e D’Alessi – una rottura con le politiche di austerità mettendo in atto misure orientate per la crescita e lo sviluppo dando piena libertà di azione agli stati membri. Importante sottolineare che l’Italia è un contribuente attivo netto e che tra dare e avere abbiamo accumulato un saldo negativo di 50 miliardi di euro. Un nuovo percorso, quindi, per l’Europa che partirà dopo le elezioni di domenica 26 maggio azzerando gli squilibri macroeconomici dell’eurozona a partire dallo scandalo surplus tedesco che da anni è in violazione delle regole comuni europee ed è causa di gravi problemi economici per tutti gli altri Paesi dell’area”.