Lamezia: Liotta, domanda e si domanda “Che si vuol fare del Pd?”

Lamezia Terme – “Che si vuol fare del Pd di Lamezia? Si vuole che si inglobi e scompaia in una imprecisata assemblea che più che di centro-sinistra sembra di sinistra-sinistra? A queste assemblee, che si stanno tenendo in una sede non di partito, stanno partecipando esponenti di primo piano del Pd di Lamezia. L’obiettivo evidente è di proporsi come soggetto politico in vista della consultazione elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale, prima ancora che si conosca la data nella quale possiamo tornare al voto”. Lo scrive in una comunicato Milena Liotta, che aggiunge: “La comunicazione ai cittadini di queste assemblee non manca di evidenziare l’anomalia che i partiti non ci sono, però sono presenti iscritti del Pd che hanno avuto ruoli e cariche per cui, si sottintende che il partito, prima o poi, non potrà che prenderne atto. Eppure nessun organismo di partito ha approvato ma nemmeno discusso della partecipazione ad una assemblea civica che dovrebbe portare ad escludere i partiti. Né è stato deciso che il Pd di Lamezia si diluisca in una composizione civica come accaduto in tutti i comuni del lametino ove si vota per il rinnovo dei consigli comunali e la scelta dei sindaci nelle prossime consultazioni elettorali di fine mese”.

“Il responsabile provinciale Cuda – scrive ancora Liotta – nei giorni scorsi ha proposto per Lamezia un comitato di cui non sono noti i componenti che avrebbe dovuto sostituirsi ai segretari ed ai direttivi dei nostri circoli fino all’assemblea per l’elezione del comitato cittadino nel mese di giugno prossimo. Noi sosteniamo la necessità che si proceda, prima ed ora, al rinnovo delle iscrizioni al Pd come atto indispensabile per riconoscere chi intende aderire alle regole di un partito, e del Pd in particolare, e chi intende invece percorrere altre vie. Chi pensa –aggiunge – di poter trovare spazio ed opportunità migliori fuori del partito deve ritenersi libero di poterlo fare, ma non coinvolgendo il partito o presentandosi come esponente dello stesso, magari sperando che, alla fine, un comitato o un commissario accreditino un processo già costruito ed indirizzato anche nei principali attori. Perciò il Pd provinciale sostenga e favorisca il tesseramento per le nuove sottoscrizioni, prosegua consentendo di eleggere il comitato cittadino e si prendano in quella sede le decisioni della migliore politica del partito”.

“Alla città dobbiamo assicurare lo stato del nostro partito – scrive ancora – chi siamo e come saranno composti gli organismi cittadini che saranno responsabilizzati per impostare, scegliere, decidere candidati, programmi e progetti. Noi riteniamo che siano necessari chiarezza e responsabilità soprattutto dopo quel che è accaduto nella nostra città con il terzo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni di mafia. Il Pd non ha alcuna responsabilità da coprire per quello che è accaduto e non ha nessuna necessità precostituita di rinunciare ad una propria lista con il proprio simbolo. E c’è tutto il tempo – conclude –  per lavorare ad un programma elettorale di cui si sente gran bisogno nel quale ci si concentri sullo sviluppo, sul lavoro, sulla difesa del territorio, sulle grandi possibilità dell’area litoranea, dell’area termale, dell’area industriale essendo, oggi più di prima, la legalità un prerequisito per la partecipazione”.