Lamezia, Flavio Felice conclude XIII anno Scuola Dottrina Sociale

Lamezia Terme – “E’ sempre bello ritornare in questa terra, grazie per la profonda amicizia che mi lega a questa Diocesi e a Don Fabio con cui abbiamo condiviso in questi anni la passione e l’amore per la dottrina sociale della chiesa e il bene comune.Politica e Società civile non sono distanti, anzi possiamo dire che la politica è un sottoinsieme della società civile. Noi siamo tutti società civile. Il politico come ambito si occupa della civiltà”.
Sono alcuni dei messaggi con i quali il professore Flavio Felice, docente di Storia delle Dottrine Politiche università degli studi del Molise, ha concluso il tredicesimo anno della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa promossa dalla Diocesi di Lamezia Terme, con la prolusione finale nei saloni dell’Episcopio che ha visto insieme le tre sedi di Lamezia, Falerna Marina e San Pietro a Maida.
“Occuparsi del civile significa occuparsi della Polis, della città. Quindi politica e società civile fanno parte di una comune sensibilità. Non sentiamoci quindi estranei dalla Politica se non siamo politici di professione. La società raggiunge l’obiettivo del bene comune nella misura in cui mette ciascuno di noi nelle condizioni di realizzare il proprio bene personale, ecco che la politica interviene nella dottrina sociale della chiesa offrendo in parte il suo contributo. Non possiamo avere il bene comune senza la politica, ma non è la politica che sintetizza il bene comune della società. La politica ci dice come conquistare il potere, come mantenere il potere e a come trasferirlo. La politica è la geografia del potere. Tutto ciò la dottrina sociale della chiesa intende orientarloal bene comune. La politica ci consente di vivere in pace. Noi come dottrina sociale della chiesa guardiamo alla società civile come un orchestra dove ognuno suona il proprio strumento e lo vede suonare in modo armonico perché sia contributore dell’armonia della sinfonia. La DSC non mette quindi la politica sopra di tutto il resto. La politica detta le regole del gioco ma poi tutte le parti sono chiamati a rispettare. La politica per il cristiano è anche la via istituzionale della carità, ci ricorda il Papa Emerito Benedetto XVI. Fare politica attraverso le istituzioni non è inferiore rispetto ad altre forme di carità. La virtù della carità politica è una virtù quotidiana, altrimenti la perdiamo. La democrazia ha bisogno di manutenzione, delle virtù. Noi come cattolici abbiamo rispetto sacrale della democrazia, perché quest’ultima è fallibile e la dobbiamo preservare.
Sturzo ci dice che la democrazia non è la sovranità popolare, ma qualsiasi democrazia si riconoscerà nella misura in cui avrà il potere limitato. Questo è il grande contributo che darà il cristianesimo e la dottrina sociale della chiesa alla teoria politica. Il Potere per essere legittimo deve essere limitato. La democrazia secondo la teoria sturziana è prima di tutto una discussione pubblica su questioni di interesse comune; è la ricerca del consenso sul legittimo dissenso; è l’uguaglianza di fronte alla legge. Sturzo quindi non parlava di un partito dei cattolici, ma di un partito di cattolici. Un partito quindi che abbia un programma ispirato ai valori della dottrina sociale della chiesa e ai principi sturziani oggi potrebbe ambire ad avere quella percentuale necessaria e sufficiente per poter avere voce in capitolo nella formazione di un governo”.

“Da sempre il messaggio centrale della Chiesa è che la persona sta al centro della vita della Nazione”, ha affermato il vescovo Luigi Cantafora richiamando “l’esigenza per i cristiani di fare politica e di fare una politica nuova. Guardando ai grandi modelli e ai grandi uomini del passato, per ritrovare quella spinta per assumersi la responsabilità di ricercare e costruire il bene comune”.
In apertura dell’incontro il direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro don Fabio Stanizzo, ha ringraziato Mons. Luigi Antonio Cantafora per l’entusiasmo, l’amore e la passione che ha messo in tutti questi anni e per aver incoraggiato, con la sua presenza continua, la Scuola di Dottrina Sociale. “Quando a luglio dello scorso anno abbiamo programmato il XIII anno della Scuola non sapevamo la data delle Elezioni Europee, ed è bello vivere proprio oggi questo momento di condivisione con il Professore Flavio Felice grande amico di questa Diocesi sperando che insieme a lui eagli amici con cui abbiamo costruito un rapporto bello in questi anni, continueremo insieme i laboratori di Scuola di Dottrina Sociale con il nuovo Vescovo eletto Giuseppe”.