Lamezia: convegno di “Fare Ambiente” su prevenzione ambientale

Lamezia Terme – (di Giovanni Mazzei) – Si è tenuto oggi, presso la sala conferenze della parrocchia di Santa Maria Goretti in Savutano di Lamezia Terme, il convegno intitolato “Resilienza ambientale”, organizzato dall’associazione “FareAmbiente”, movimento che si occupa della sensibilizzazione ambientale e che gestisce i volontari delle Guardie Ecozoofile.
A curare la realizzazione del convegno è stato Claudio Campanozzi, referente della comunicazione con stampa ed enti, il quale è stato incaricato dalla direzione provinciale di organizzare questo convegno culturale atto a divulgare la mission di FareAmbiente e degli organi di Protezione Civile, come le Guardie Ecozoofile, ad essa facenti riferimento.
Il tema del convegno, moderato dalla giornalista Saveria Gigliotti, è stato dunque la prevenzione ambientale, una prevenzione che può e deve partire dal singolo cittadino con senso etico e civico, tramite la sensibilizzazione e l’attenzione alle buone norme ambientali. Queste qualità sono state sintetizzate e concentrate nella figura volontaria della Guardia Ecozoofila, figura che da qualche anno è presente nelle nostre strade.
A delinearne meglio i tratti è stato il Presidente Nazionale di FareAmbiente, il dottor Vincenzo Pepe: “in Italia vi sono circa 1300 volontari che possono fregiarsi anche di una convenzione firmata con il corpo dei Carabinieri. La missione della Guardia Ecozoofila è quella dell’educazione ambientale, della sensibilizzazione nonché della prevenzione, oltre alla tutela dei beni culturali, facendo utilizzo, se serve, anche di sanzioni di natura penale. Il nostro intento è quello di educare alla sensibilità ambientale sin dalla tenera età, realizzando per tal motivo varie attività all’interno delle scuole; la nostra attenzione massima è puntata sui ragazzi e sulla politica. Penso che in ogni programma politico al primo posto dovrebbe esserci l’ambiente, in quanto insieme di natura, tradizione, cultura e persone; l’ambiente è un valore etico e come tale va salvaguardato e protetto”.
Al tavolo dei relatori figurano anche Antonio Iaconetti, coordinatore regionale di FareAmbiente, e il presidente provinciale di Catanzaro Paolo Leopoldo Ottocalli, il quale nel ribadire il concetto di sensibilizzazione e tutela insiste e si sofferma anche su gli aspetti maggiormente territoriali del lametino e della provincia: “il compito della Guardia Ecozoofila è quello di controllare e denunciare anche la presenza di varie discariche a cielo aperto che, ahinoi, infestano il nostro territorio. Sono questi punti ormai focali, come l’area di Caronte, via del Progresso, via Scarpino, contrada Donna Mazza,che nonostante le periodiche opere di bonifica tornano periodicamente ad essere interessati dall’abbandono di rifiuti. Tutto ciò avviene nonostante nei comuni siano presenti le isole ecologiche, le quali fungono per lo smaltimento dei rifiuti e garantiscono anche un introito economico al comune in quanto dai rifiuti stessi si possono trarre risorse. A Lamezia però questa non è entrata ancora a pieno nelle abitudini dei cittadini e si fa fatica a utilizzarla abitudinariamente. Intento e obiettivo nostro è quello di diminuire questo abbandono per strada dei rifiuti, questo insozzamento della nostra città, mediante controllo, tutela ed educazione ambientale fin dall’età scolastica, unendo a ciò anche l’installazione di alcune videotrappole nei siti interessati affinché possano incastrare chi commette tali nefandezze”.
Cinzia Panuccio, invece, è la responsabile della branca “Laudato Sii” di FareAmbiente,che prende il nome da un enciclica rilasciata da Papa Francesco: enciclica non teologica ma ambientale. “ Il nostro è un universo perduto da recuperare – sostiene la Panuccio – un territorio che ci chiede aiuto per riprendersi il proprio futuro. L’uomo è fatto di ambiente: terra, acqua, aria; abbiamo una responsabilità verso il territorio e verso noi stessi dunque”.
Una lunga serie di interventi ha contraddistinto poi la coda del convegno fra i quali si sono succeduti quello di Tonino Scalzo, Massimo Cristiano, Paolo Mascaro, Rosina Mercurio e di Mario Magno, il quale, soffermandosi sulla questione depuratori, sottolinea come il problema non sia la costruzione ma la gestione dei depuratori stessi, che i comuni non mettono mai in funzione per problemi di risorse economiche. Magno auspica, quindi, un intervento regionale di pianificazione delle risorse per consentire ai comuni di avere le condizioni per gestire adeguatamente i depuratori, evitando lo smaltimento dei reflui in mare, il che va ad intaccare territorio e turismo.