Lamezia: bisogna rispettare storia e regole Diocesi e Cattedrale

Lamezia Terme – Come se non fossero bastate le varie calamità naturali, l’apertura di un grosso centro commerciale nella vicina Maida e una classe politica locale cialtrona e scellerata, oggi a contribuire alla desolazione dell’antica Nicastro sembra partecipare anche la Chiesa locale. Dopo la Santa Messa del Crisma del Giovedì Santo u.s. celebrata per la prima volta non più nell’antica Cattedrale di Nicastro, bensì nell’inventata “Concattedrale” di San Benedetto e per di più anticipata alla sera del Mercoledì Santo, il giovedì 20 Giugno p.v. sarà la volta della celebrazione della solennità del Corpus Domini con la conseguente processione, che verrà dirottata nella stessa Chiesa interparrocchiale di San Benedetto.
Si ricorda che, pur di celebrare la Santa Messa Crismale il mercoledì sera, il termine delle Santissime Quarantore (esposizione del Santissimo Sacramento) in Cattedrale fu anticipato a mezzogiorno e, di conseguenza, la Chiesa più importante dell’intera Diocesi chiudeva il suo maestoso portale alla cittadinanza nicastrese e lametina con largo anticipo.
Oggi la storia si ripete: quest’anno la solennità del Corpus Domini coincide con l’inizio della Santissima novena dedicata ai Santi Pietro e Paolo patroni della Città e della Diocesi di Lamezia Terme e ai Quali è dedicata l’antica Cattedrale nicastrese, anche in questo caso dopo la Santa Messa mattutina, il Duomo rimarrà chiuso riducendo di fatto così la Novena in otto giorni: il primo dei nove giorni, infatti, verrà “recuperato” durante la messa delle 8,30 quando la maggior parte dei fedeli lavora…
Bisogna rispettare la storia e le regole della Diocesi e della Cattedrale di Nicastro, così come ha fatto la Santa Sede nel 1986. Si ribadisce ancora una volta che, dal 30 settembre dello stesso anno con tanto di decreto della Congregazione dei Vescovi, la Diocesi di Nicastro ha assunto la denominazione di Lamezia Terme, mentre la Curia Vescovile continua a nominarsi «di Nicastro», proprio per rispetto alla sua storia millenaria.
A proposito di Curia Vescovile è da sottolineare che sulla targa apposta sulla facciata del Palazzo vescovile, è stato erroneamente o volutamente inciso: «Uffici della Curia» invece di «Uffici della Curia vescovile di Nicastro». È il caso di porre rimedio con sollecitudine a questa “svista”.
L’unità di Lamezia Terme non può avvenire — come si suole dire e soprattutto visto che siamo in tema ecclesiastico — «spogliando la chiesa per vestire la sacrestia»: in questo modo non si fa altro che alimentare quel campanilismo che tra i tre ex centri urbani non si è mai sopito. L’unità di Lamezia deve avvenire creando un sistema urbano omogeneo con nuove importanti opere al servizio della Città della Piana e non solo. Più che costruire una nuova chiesa, visto che in quella zona ne insistono altre due: Santa Maria Goretti e il Redentore, sarebbe stato più opportuno creare il complesso universitario LUMSA, di cui se ne parlava all’inizio del mandato pastorale di Mons. Cantafora e mai realizzato.
I lametini e i nicastresi in modo particolare, si augurano che con la guida del nuovo Vescovo S.E. Mons. Giuseppe Schillaci, vengano ripristinate le vecchie regole della Diocesi ed il ripristino del Seminario minore e della scuola Superiore di Scienze Religiose. Inoltre, ci auguriamo tutti che il nuovo Pastore della Chiesa lametina segua le orme di quel grandissimo Vescovo Mons. Vittorio Moietta, la cui causa di beatificazione sembra essere caduta nel dimenticatoio.

Francescantonio Mercuri