Lamezia: Sergio Cammariere, di scena al Teatro Grandinetti

Lamezia Terme – (di Giovanni Mazzei) – Gli appuntamenti del Gran Premio del Teatro Amatoriale Italiano, inserito all’interno della stagione teatrale “Vacantiandu”, continuano a mietere successi, ma sabato 7 dicembre hanno lasciato il palco a un altro tipo di evento.
Lo scorso sabato, infatti, in coproduzione con Fatti di Musica, organizzato da Ruggero Pegna, ad esibirsi al Teatro Grandinetti è stato quello splendido artista che risponde al nome di Sergio Cammariere.
Calabrese di nascita, Cammariere ha subito sottolineato lo stretto legame con la propria terra e il richiamo affettivo per un ritorno nel teatro lametino dopo circa venti anni.

Il concerto si apre un audio gracchiante, infatti alcuni problemi tecnici non consentivano la necessaria pulizia acustica per un tal concerto. È in questa circostanza che si è avuto modo di apprezzare oltre che l’artistaCammariere, l’uomo Sergio: con autoironia, calma, e assoluta umanità, Sergio ha saputo riempire quei minuti – apparente mente eterni – di febbrile lavoro da parte dei fonici. L’artista crotonese dal palco è sceso tra le poltrone del teatro, facendo foto col pubblico e rispondendo alle domande dei suoi fans; risalito sul palco ha continuato in questo tentativo di smorzare l’attesa, dapprima abbozzando un timido ballo e poi eseguendo al piano alcune improvvisazioni musicali, alle quali tutti gli altri strumentisti si sono accodati.
Riparato – per fortuna – il guasto il concerto è iniziato. Un concerto raffinato, composto da virtuosismi musicali e assolute vette di lirismo. Melodie, incursioni jazz, jam-session spontanee. Come se fossero acrobati le dita di Sergio si sono mosse sulla tastiera del pianoforte eseguendo piroette, salti mortali, giravolte e volteggi che si sono tramutati – secondo i dettami del magico incantesimo dell’arte – in una melodia di assoluta purezza, in note di cristallina bellezza. Pianoforte, contrabbasso, batteria, percussioni e clarinetto: questi gli strumenti che hanno ammaliato e stregato un pubblico sempre attentissimo, che alternava momenti di estatico silenzio ad attimi di partecipazione fortissima sfociando in un coro perenne. Ed in coro, Cammariere ha voluto si cantasse tutti insieme – dopo che da lui era stata appena eseguita – la sua canzone più celebre, la canzone che ha cambiato – per sua stessa ammissione – la sua vita e la sua carriera: “Tutto quello che un uomo”. Tutto quello che un uomo, tutto quello che un artista unico come Cammariere può dare, in termini di qualità e talento, è stato accolto dal pubblico del Grandinetti con una meritata standing-ovation e con una lunghissima durata di applausi. Il concerto, ultimo del festival Fatti di Musica, si è chiuso con l’abbraccio tra Cammariere, Pegna e Nico Morelli, il quale come da tradizione ha donato all’artista la maschera simbolo dei Vacantusi.