Lamezia: Celebrazioni natalizie presiedute dal vescovo Schillaci

Lamezia Terme – Con il messaggio di auguri alla Diocesi e le sante messe con gli ospiti della casa “Tamburelli” e con i lavoratori nell’area ex Sir, si sono aperte le celebrazioni natalizie presiedute dal vescovo Giuseppe Schillaci. Domani, vigilia di Natale, alle 24 in Cattedrale il vescovo Schillaci presiederà la santa messa di mezzanotte. Mercoledì 25 dicembre, solennità del Santo Natale, il vescovo celebrerà la santa messa in Cattedrale alle 18.30
Nel messaggio di auguri alla diocesi nei giorni scorsi, monsignor Giuseppe Schillaci ha affermato che “le vere risorse e potenzialità di Lamezia, lo sappiamo tutti, sono anzitutto gli uomini e le donne, è la nostra gente: le vere risorse di Lamezia siamo noi stessi! Adoperiamoci perché nelle nostre comunità, nelle nostre parrocchie ci sia sempre più accoglienza, porte aperte non solo delle nostre chiese, delle nostre case, ma soprattutto della nostra mente e del nostro cuore. Non lasciamoci tentare da uno stile di vita che pensa anzitutto al proprio benessere personale, che si rifugia dentro la preoccupazione e la paura, che ci convince a dimenticarci degli altri in particolare dei più fragili, dei più deboli, dei più poveri. Non lasciamo che si affermi l’orizzonte di un pensiero unico in cui prevale l’indifferenza. Facciamo sempre in modo che ci sia meno indifferenza, non solo tra di noi, ma anche nei confronti di tutta la realtà che ci circonda, nei confronti della bellezza del nostro territorio: rispettiamo e amiamo la nostra casa comune; adoperiamoci perché ci sia sempre più meno individualismo, meno conflittualità tra di noi, ma più attenzione agli altri, più solidarietà, più compassione, più tenerezza, più vicinanza, più accoglienza nei confronti di tutti, in particolare nei confronti di chi non ha niente di niente. In questi giorni fermiamoci a contemplare nel silenzio l’esempio della famiglia di Nazareth, lasciamoci interrogare da un mistero di amore che prende carne e sangue, che si fa gesto concreto di accoglienza profonda, di tenerezza commossa, di vicinanza responsabile, che genera processi virtuosi nella nostra terra, nelle nostre comunità, nella nostra vita.”