Sambiase; primo weekend dell’anno all’insegna di storia e cultura

Lamezia Terme – (di Giovanni Mazzei)- In attesa che la celebrazione dell’Epifania, come vuole anche un popolare detto, porti via tutte le feste, dichiarando ufficialmente chiuso il periodo natalizio, anche a Sambiase il primo weekend dell’anno (o l’ultimo delle festività) è stato vissuto all’insegna della cultura e della difesa delle tradizioni.

Venerdì 3 gennaio, infatti, il movimento culturale “Dorian – la cultura rende giovani”, ha organizzato una passeggiata nel centro storico di Sambiase, atta a tener vive la memoria, la storia, la consapevolezza delle proprie origini nonché l’amor patrio.
Le giovani guide del movimento, tutte under 30, hanno saputo illustrare anche ai più adulti personaggi storici, arte, usanze perdute, il tutto giocato sul filo del visibile e del non visibile.
La maestosità e l’arte delle cinese, ha lasciato spazio alle ricostruzioni sul periodo magnogreco e bizantino, la poesia del Costabile si è alternata alle gesta di Nicotera e di Fiorentino.
Ma la classica passeggiata ha saputo offrire di più con i ricordi di Tramonte e Cristiano, la figura di Enrico Borrello, il ristoro a base di prodotti locali e gli aneddoti relativi alla fede in San Francesco di Paola e la sua chiesa.

Seguendo il filo di San Francesco di Paola, il secondo evento si è svolto proprio nella parrocchia ad egli dedita con la oramai consueta rappresentazione teatrale ad opera della “Compagnia Giovanni Vercillo”.
Lo spettacolo “E se poi è vero?” ha registrato il tutto esaurito, con l’ampio salone parrocchiale gremito in ordine in ogni ordine di posto: anche l’attiguo corridoio era pieno di spettatori.
Lo spettacolo, recitato interamente in vernacolo sambiasino, ha ironicamente preso di mira la scaramanzia e chi in essa crede ciecamente: la scenografia zeppa di corni rossi, ferri di cavallo e sale da gettare a terra in segno di buon auspicio, ha visto alternarsi simpatiche scene di ufficio, a esilaranti scene in ambiente domestico.
Il regista Raffaele Paonessa recita nelle vesti di un padre che, per garantire un roseo futuro alla propria ditta, fa di tutto per far sposare l’unica figlia con un suo dipendente gobbo, credendo questi porti assoluta fortuna.
Il finale disvelerà l’illusione della scaramanzia, alla quale però anche la mente più lucida finirà, in fondo, almeno un po’ a cedere ai propri rituali.
Sulla scena oltre al già citato regista, anche: Biagio Colacino, Giovanni Paolo D’Ippolito, Lidia Macrì, Gianluca Muraca, Giuseppe Persico, Francesca Scarpino e Luisa Vaccaro.