Ospedale Lamezia: De Biase presidio mortificato nonostante la professionalità

Lamezia Terme – “Dalla parte dei medici, dalla parte della struttura sanitaria di Lamezia e per rispettare la verità fatta di numeri, che dichiarano che l’ospedale di Lamezia, seppur “bombardato” da inefficienze che riducono personale e spazi, garantisce importanti numeri prestazionali e ricoveri, confermando la grande validità medica che collima con le garanzie per i pazienti”. Lo scrive in una nota Salvatore De Biase che aggiunge: “L’attività della struttura di ostetricia-ginecologia, guidata dal Dr Mimmo Perri e dal personale composto da medici, ostetriche e infermieri, testimonia la vitalità di un servizio che richiama pazienti e prestazioni di prestigio e sicurezza medica, nonostante in questi ultimi anni le decisioni politiche/gestionali dell’ente hanno fatto di tutto per peggiorare il servizio sanitario: se ancora si può nascere a Lamezia lo si deve al sacrificio di chi ogni giorno è costretto ad affrontare turni massacranti per carenza di personale, e che va avanti per spirito di servizio”.

Per questo, secondo De Biase , “è bene precisare che anche se è stato temporaneamente sospeso il servizio ambulatoriale di ginecologia, il punto nascita dell’ospedale “San Giovanni Paolo II” non è assolutamente a rischio chiusura, nella giornata di mercoledì sono nati 9 bambini. Nel 2019 sono nati 1000 bambini e sono stati eseguiti oltre 1200 prestazioni chirurgiche”.

Secondo De Biase “La sospensione di alcune attività ambulatoriali è necessaria proprio per tutelare il punto nascita e per garantire la presenza costante di un numero congruo di medici in grado di lavorare in serenità e sicurezza per le partorienti.

Questo perché – aggiunge – l’unità operativa di ostetricia-ginecologia è formata solo da 8 dirigenti medici più il primario. Per questo bisogna difendere il presidio ospedaliero “San Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme ad ogni costo e con ogni mezzo, se necessario anche con ordinanze dei sindaci, come fece in passato il sindaco Speranza per bloccare il trasferimento del centro trasfusionale da Lamezia a Catanzaro. A tal punto un fronte comune, lo auspichiamo, chiamando in causa i quattro candidati alla presidenza della Regione Calabria, affinché sollecitino – conclude De Biae – il commissario Cotticelli e sopratutto i commissari prefettizi dell’Asp di Catanzaro, per un cambio di rotta a favore della struttura lametina nell’interesse di una popolazione di oltre 200.000 abitanti. Lo faranno?”