Sanità: Mascaro, rammarica esclusione Lamezia da integrazione

Lamezia Terme  – “Con assoluta priorità e urgenza deve procedersi oggi ad attribuire al presidio ospedaliero di Lamezia Terme il ruolo che merita”. Lo afferma il sindaco di Lamezia Terme (Catanzaro), Paolo Mascaro, che contesta la “immotivata esclusione” dell’ospedale lametino dalla legge sull’integrazione tra le Ao di Catanzaro disposta nell’ultima seduta del Consiglio regionale. “Non può non destare meraviglia – dice Mascaro – la veloce approvazione, in seduta notturna, da parte del Consiglio regionale della proposta inerente gli ‘interventi di manutenzione normativa’ relativi a ben 7 leggi regionali di svariata e diversa natura. In particolare, l’abrogazione della legge regionale 6/2019 avrebbe meritato maggiore approfondimento soprattutto alla luce della repentina e immotivata esclusione del presidio ospedaliero di Lamezia Terme dall’integrazione già in precedenza disposta in virtù del comma 4 dell’articolo 1 della legge medesima”.

“Senza procedere in sterili polemiche, e senza voler intraprendere lotte di campanile, si deve prendere atto, con rammarico assoluto, che – prosegue il sindaco di Lamezia Terme – non vi sia stato alcun previo coinvolgimento del territorio lametino e dei suoi rappresentanti istituzionali in ordine alla intenzione di procedere a radicale modifica della precedente normativa, escludendo ‘de plano’ non solo l’importante struttura ma soprattutto l’intera comunità dalla medesima servita. Né – spiega Mascaro – può essere di consolazione alcuna la rassicurazione sulla futura attenzione verso la sanità lametina in quanto è da decenni che le ‘future attenzioni’ mai si sono tradotte in azioni concrete”. Mascaro, infine, rimarca che “nessuna parola è stata spesa in questi giorni sulla legittima richiesta avanzata di immediata riapertura del Reparto di Malattie infettive e di Microbiologia presso il presidio ospedaliero di Lamezia che dispone di struttura separata dall’edificio principale, con disponibilità di oltre 100 stanze, né alcuna parola è stata spesa sulla necessità di dotare il presidio di ulteriori posti letto e unità mediche in reparti quali Cardiologia, Radiologia, Chirurgia, Pediatria, Neonatologia”.