“Calabria fest tutta italiana”, le precisazioni dell’organizzazione

Lamezia Terme – Ruggero Pegna, direttore artistico-organizzativo, Giusy Leone, Presidente di Art-Music&Co, associazione organizzatrice, e Giacinto Lucchino, responsabile logistico, come annunciato nei gironi scorsi, hanno diramato una nota di precisazioni in merito allo svolgimento del “Calabria Fest Tutta Italiana”, il festival della nuova musica italiana trasmesso in streaming dalla Rai attraverso la nuova piattaforma web e social.
“Il successo mediatico del Festival, con oltre 200.000 telespettatori in streaming – precisano – grazie alla pagina Facebook di Rai Radio Tutta Italiana circa 35.000 votanti nelle fasi di selezioni, i Patrocini prestigiosi di Assomusica e Siae, nonché centinaia di articoli e servizi su tutta la stampa, ci ripaga degli sforzi, dei sacrifici e della volontà di realizzare questa edizione nonostante le restrizioni imposte dai Decreti anti Covid. Di contro, la polvere sollevata dalle beghe e polemiche di qualche commerciante e di qualche cittadino, ci ha lasciato attoniti”.
E aggiungono “Andiamo per punti: 1) l’evento è privato, proprietà di Show Net srl e di Art-Mucic&Co, che rappresentiamo, realizzato con esclusivo finanziamento regionale, grazie all’aggiudicazione di apposito bando per grandi eventi. Avremmo potuto realizzarlo ovunque, in particolare nelle Città che ci hanno proposto ulteriore contributo e sponsorizzazioni. Invece, per preciso desiderio di fare un regalo alla nostra Città, abbiamo scelto Lamezia, dove paradossalmente non abbiamo avuto nulla, né alcun contributo, né alcuno sponsor. 2) Nonostante ciò, come lo scorso anno, l’evento si sarebbe dovuto svolgere ad ingresso libero. A causa, però, delle arcinote prescrizioni ministeriali, abbiamo dovuto attenerci ad esse, producendo un progetto che prevedesse esclusivamente 980 posti a sedere, area chiusa e delimitata con barriere; barriere persino nelle zone adiacenti per evitare assembramenti. Ripetiamo, per essere ancora più chiari: abbiamo dovuto rispettare tutte le norme ad oggi in vigore. 3) Il biglietto di 5 euro è stata una scelta obbligata, nostro malgrado, dettata proprio dalla necessità di impedire che in migliaia, come lo scorso anno, si recassero sul corso. Ancora più chiari: paradossalmente avevamo l’obbligo di ridurre al minimo il pubblico presente e assegnare le sedie con una formula che assicurasse il controllo in ogni fase del possibile afflusso, la registrazione dei presenti ed evitare, in caso di gratuità, la ressa per sole 980 sedie. Queste le leggi legate al Covid e questo quanto professionalmente siamo stati costretti a fare per avere le autorizzazioni a svolgere l’evento, peraltro a costi maggiori a causa di sedie, transenne, orsogrill, barriere, personale di sicurezza, che non avremmo utilizzato. L’alternativa sarebbe stata non farlo, ma un evento Rai, legato a finanziamenti regionali ed europei, deve possibilmente seguire il corso della sua programmazione. E’ questo il nostro successo: l’orgoglio di essere stati tra i pochi in Italia a realizzare comunque un grande festival, organizzato in modo perfetto, ottenendo il plauso nazionale, un audience televisivo straordinario e una sicura promozione per la Città, anche grazie ai tantissimi giovani e ospiti arrivati a Lamezia. 4) Rispetto alla bega paesana del passeggio serale o del danno ai commercianti, ci verrebbe da sorridere”.
“Il passeggio – sottolineano – non è stato impedito a nessuno anche su Corso Numistrano fino alle 21.00 di ogni giorno e, peraltro, corso Nicotera, zona con isola pedonale proprio per il passeggio, era regolarmente aperta a tutti, come ogni altra via. Rispetto ai commercianti, precisiamo che l’orario di chiusura per il festival è iniziato come detto alle 21, cioè a serrande chiuse. A rimanere aperti sono stati 4 bar, peraltro fuori dall’area chiusa per il festival e una pizzeria, invece all’interno. Proprio il titolare di quest’ultimo esercizio si è reso protagonista di minacce e ingiurie, ampiamente note e documentabili, per il solo fatto di dovere ridurre i tavoli all’esterno. Precisando che anche tale disposizione è stata presa dalle Autorità di Pubblica Sicurezza per rispetto delle vie di fuga, riteniamo di dover ribadire che non abbiamo impedito a nessuno di recarsi in tale locale, stracolmo ogni sera. Gli unici tavoli che ha dovuto spostare, sono stati quelli sulla sede stradale, già concessione eccezionale accordatagli gratuitamente dal Comune, unico soggetto a dover valutare qualsiasi ordinanza sulla base dei pareri delle Commissioni di Vigilanza”.
“In conclusione, ci piace sottolineare come la maggior parte dei cittadini abbia chiaro che un evento simile è promotore di ricadute di ogni tipo, turistiche, culturali ed economiche per l’intero territorio. Basterebbe chiedere conferma a tutti i locali del centro storico, alcuni coinvolti direttamente per pasti e soggiorni, e a fornitori della Città di ogni tipo, da strutture e scenografie, a gruppi elettrogeni, dagli estintori ai bagni chimici, da noleggi di sedie ai service video, ambulanze, tipografia, servizi di sicurezza, ecc. ecc. Oppure all’Assessorato alla Cultura, che ha promosso visite ai Musei, alla biblioteca e nei beni culturali della Città. Peraltro ci preme evidenziare che, nei mesi di preparazione, avevamo chiesto ad alcuni esponenti dei commercianti di attivarsi per lasciare i negozi aperti fino alle 21, dare un’idea di città viva e accogliente e collaborare. Nessun riscontro! Ci auguriamo di non dover privare la città e i suoi giovani dell’opportunità di vivere il clima di una grande manifestazione nazionale; per loro, innanzitutto, sarebbe certamente un peccato che la voce stonata di un paio di commercianti, miopi e accecati da un provincialismo stucchevole, offuscasse il successo e l’importanza di un simile evento. Ci chiediamo, se a Roma per un concerto si chiudono le aree di Circo Massimo, Piazza del Popolo o i Fori Imperiali; a Napoli Piazza Plebiscito, a Milano Piazza Duomo, è normale che un grande festival non si possa svolgere su Corso Numistrano di Lamezia Terme, Città che più di quelle ha bisogno di un’immagine positiva e di promozione?”