Lamezia Terme – “La Calabria è in zona rossa: è una notizia che da tutti noi è stata percepita come un castigo perché frutto non dell’estensione del contagio bensì dell’estrema fragilità del nostro sistema sanitario. Evidentemente le colpe e le responsabilità di tale stato di cose sono diffuse e chiamano in causa tutte le forze politiche e i gruppi dirigenti, a qualunque livello istituzionale” è quanto afferma in una nota l’imprenditore Eugenio Guarascio.
“Le restrizioni imposte oggi – prosegue – potrebbero avere sviluppi imprevedibili nella nostra tenuta sanitaria, economica e sociale ecco perché ritengo che sia nostro dovere non solo interrogarsi su come siamo finiti in questo tunnel, ma fare il possibile per uscirne al più presto. Ora più che mai la Calabria deve riscoprirsi comunità responsabile, non cedere alla lamentazione fine a se stessa – che mai ha prodotto risultati ma solo ulteriori danni – o all’autocommiserazione. Ognuno di noi può scegliere se essere parte del problema o della soluzione. E’ su questo terreno che si misurerà la partita con il futuro della nostra terra”.
“E’ ora di un patto di cittadinanza – precisa – fra le tante persone perbene, oneste, competenti che abitano la Calabria ogni giorno e che devono farsi carico del destino di questa regione. Come Enea, che poggia sulle sue spalle l’anziano padre Anchise per metterlo in salvo dalle rovine di Troia in fiamme: così ogni calabrese di buona volontà, ogni corpo sociale sano – dalle organizzazioni di categoria al Terzo settore – si spenda per la propria terra, faccia il proprio dovere, è il momento dell’azione perché in ballo vi è la nostra stessa sopravvivenza”.