Lamezia: presentato progetto Caritas diocesana “Fratelli tutti”

Lamezia Terme – “Fratelli Tutti”. E’ in questa frase che, in sintesi, si puo’ racchiudere il progetto che la Caritas della Diocesi di Lamezia Terme, prendendo spunto dal titolo dell’Enciclica di Papa Francesco, intende realizzare sull’intero territorio di Lamezia Terme.
A spiegarlo stamani, nel corso di un breve incontro con la stampa che ha preceduto il sopralluogo al complesso interparrocchiale San Benedetto dove sorgeranno alcune strutture della stessa Caritas, sono stati il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Schillaci, il direttore della Caritas e presidente della Fondazione Caritas lametine, don Fabio Stanizzo, i vice presidenti della Caritas diocesana, don Giacomo Panizza ed Ubaldo Navigante.
Un momento di bilanci ma anche di prospettiva, quello vissuto al complesso interparrocchiale San Benedetto, e svoltosi in una data non casuale: il giorno prima della IV giornata mondiale dei poveri che la Chiesa celebra in tutto il mondo domani (15 novembre).
E, partendo proprio dal messaggio che il Papa ha inviato in occasione di questa giornata, Schillaci ha incentrato il suo intervento sul fatto che “tendere la mano al povero, specialmente nel momento non facile che stiamo vivendo, significa essere proiettati per un futuro di speranza. Tutto questo finira’ – ha aggiunto – e ne potremo uscire tutti migliori. Se la societa’ riesce a tendere la mano al povero, e’ una societa’piu’ giusta e noi auspichiamo che ci sia il meglio per noi e per la societa’. Avere la mano tesa significa apertura, accoglienza perche’ non possiamo non ascoltare questo grido di chi ha bisogno”.
Parole, quelle del vescovo, cui hanno fatto eco le dichiarazioni di don Fabio che, nel ricordare che “il vescovo e i sette parroci fondatori e proprietari del complesso interparrocchiale San Benedetto hanno affidato alla Caritas il compito di completare l’aspetto caritativo (mensa, docce,deposito) e culturale (salone)”, ha reso noto che entro fine anno dovrebbero entrare in funzione le docce del seminario vescovile, mentre la nuova mensa dovrebbe essere aperta prima della fine dell’anno pastorale che verra’e sara’ integrata ed a self service con 100 posti a sedere, per un totale di oltre 400 pasti al giorno. Inoltre, a chi non ha la possibilita’ economica, sara’ consegnata una tessera per poter usufruire del servizio in modo gratuito, mentre chi svolge un servizio nella struttura e, quindi, ha la possibilita’ economica, paghera’un ticket per mangiare.
Per la diocesi di Lamezia si tratta di uno sforzo straordinario reso possibile grazie anche all’8×mille. Da lunedi’, infatti, riprenderanno i lavori per il completamento di: area distribuzione dei pasti; locali dove sara’ ospitata una cucina attrezzata e capace di fare asporto; tre aule dove sorgeranno un centro di ascolto, un osservatorio sulle poverta’, una zona vestiario.
Infine, la Caritas sta dialogando con l’amministrazione comunale per agevolare con i mezzi pubblici il raggiungimento della struttura dai tre centri urbani.
Don Fabio, nel corso del suo intervento, ha anchefornito alcuni dati relativi alle varie attivita’ svolte dalla Caritas durante l’ultimo anno, in special modo nel periodo della pandemia.
In particolare, dal primo gennaio 2019 al primo ottobre 2020 sono state circa 384 le persone che si sono rivolte allo sportello del Centro di Ascolto per la prima volta. Di queste 39 sono di etnia rom ed i bisogni prevalentemente espressi e rilevati sono quelli legati alla mancanza di lavoro o di un reddito sufficiente, oltre a quelli legati a problemi di salute e abitazione precaria.
Attualmente, invece, usufruiscono del servizio mensa 70/80 persone al giorno cui vanno ad aggiungersi alcuni che utilizzano l’asporto. Vengono preparati circa 100 pasti al giorno, compresa la domenica. Inoltre, in questa fase di emergenza legata al covid-19, la mensa ha continuato la sua attivita’ attraverso la somministrazione di pasti da portar via e, dal primo ottobre 2020, ha riaperto il servizio ai tavoli nel pieno rispetto delle misure di igiene e sicurezza effettuando tre turnazioni.
Dal primo gennaio 2019, poi, al primo ottobre 2020 si sono rivolte per la prima volta allo sportello del “centro interculturale insieme” 503 persone le cui richieste, in modo particolare, erano legate ai bisogni di salute e di immigrazione, riguardando l’orientamento ai servizi socio – sanitari e il supporto burocratico-legale.
Durante il periodo di lockdown le attivita’ di ascolto e accompagnamento non sono state interrotte nemmeno dal Centro Interculturale “Insieme” che ha continuato a garantire sostegno e orientamento agli stranieri sul territorio attraverso un numero di telefono e le persone ascoltate da meta’ marzo al 18 maggio 2020 (giorno di riapertura del centro al pubblico) sono state 867. Di queste 323 straniere.
Nell’ostello della carita’, adibito all’accoglienza di cittadini stranieri in temporaneo stato di bisogno, attualmente sono ospitate sei persone le quali hanno sottoscritto un patto di accoglienza all’ingresso in struttura e il cui progetto individualizzato e’ periodicamente monitorato dagli operatori. Sono garantiti: supporto/ accompagnamento legale e socio-sanitario, alfabetizzazione della lingua italiana, attivita’ di integrazione e socializzazione, supporto alla ricerca del lavoro e della casa.
Altro progetto e’ la casa “La Trempa” che e’ un esperimento di co-housing sociale gestito dalla Caritas in cui sono ospitati uomini adulti che vivono in una situazione di quasi autonomia e che sono supportati nell’inserimento socio-lavorativo e abitativo al fine di raggiungere la piena autonomia. L’immobile e’ una casa situata nel centro storico di Nicastro composta da una cucina, un bagnetto e tre spazi adibiti a camera da letto.
Attivita’, queste, che con l’entrata in funzione ed a pieno regime delle strutture presenti al complesso interparrocchiale“San Benedetto”, saranno implementate da altri servizi come, ad esempio, quella degli ambulatori medici solidali che vedranno impegnati in prima persona specialisti i quali garantiranno assistenza gratuita agli ospiti della Caritas.Questo perche’, come ribadito da don Giacomo, “come Chiesa parliamo del volontariato, condividendo il tempo che abbiamo, testimoniando la carita’ per dire ‘si puo’ fare’ in quanto la carita’ tira in ballo tutte le persone battezzate”. Quindi, ha fatto riferimento al “disagio psichiatrico che vivono tanti giovani e la Chiesa e la societa’ devono affrontare anche queste problematiche”.
Di “grande responsabilita’”, invece, ha parlato Ubaldo Navigante che, nel rendere noto che con l’economo, don Giancarlo Leone, hanno parlato di un progetto pastorale economico che deve essere fatto con amore e passione”, ha sollecitato lo svolgimento mensile di “una formazione spirituale per noi operatori, perche’ nella mensa abbiamo davanti a noi Cristo nella sofferenza”.

s.m.g.