Lamezia, Uil Fp: “Ancora tante criticità nella gestione del personale al Comune”

Lamezia Terme – In una lettera inviata al commissario prefettizio Priolo e ai vertici amministrativi del Comune, il segretario generale Uil Fp, Bruno Ruberto, segnala una serie di criticità relative alla contrattazione pubblica. “Una Pubblica Amministrazione si dovrebbe distinguere per la espressa missione di garantire l’interesse pubblico, l’imparzialità e il buon andamento nello svolgimento di tutte le funzioni amministrative, compreso un elevato grado di serietà quando il vertice, sia esso politico o di nomina prefettizia, assume impegni nei confronti dei cittadini e dei propri dipendenti. I buoni propositi annunciati nei vari incontri con la Commissione Prefettizia, oggi si scontrano con una realtà organizzativa e gestionale ancora più critica e sempre più disordinata e confusa, che se non arginata, metterà a serio rischio l’erogazione dei servizi, di per se già precaria”. L’UIL-FPL Catanzaro “ha dato la sua apertura di credito, per cercare di affrontare e risolvere le conosciute problematiche che impediscono un’ordinaria e ordinata risposta alle molteplici sollecitazioni dei lavoratori e dei fruitori dei servizi in capo all’Ente. Ad oggi, l’unico elemento di novità risulta l’istituzione di un tavolo tecnico, che nella concretezza è servito solo a stilare verbali di circostanza, riportando inutili parole su argomenti avulsi dal vero nocciolo delle questioni che il sindacato ha riassunto nel formale memoriale depositato a gennaio u.s.. Infatti, nonostante una gestione amministrativa affidata ad una Commissione Prefettizia, persistono comportamenti che, oltre a minare l’agibilità sindacale, mettono seriamente in discussione la credibilità delle istituzioni che da oltre tre mesi governano il Comune di Lamezia Terme. Non bastava che l’Ente civico venisse condannato per comportamento antisindacale, adesso ci si ritrova pure il Segretario Comunale sanzionato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione per la reiterata inadempienza ai principali obblighi sanciti in materia di prevenzione della corruzione. Eppure, l’UIL-FPL Catanzaro ad ottobre dell’anno scorso rilevava pubblicamente la mancata approvazione del Piano Anticorruzione dell’Ente, proterviamente rimasta inascoltata”.
“Come spesso accade al Comune di Lamezia Terme in questi ultimi periodi – prosegue il sindacalista – si ha la convinzione di restare impuniti o peggio l’arroganza e la sciatteria che i dettami normativi, regolamentari e contrattuali possono essere violati o applicati a secondo di chi si siede a governare, come nelle orrende tirrannie che ancora purtroppo insistono nel mondo. Allo stato, nessun argomento dettagliatamente riportato nel memoriale è stato affrontato nei tavoli tecnici; non risulta liquidata la produttività ai dipendenti dell’anno 2017; non risultano liquidate le particolari responsabilità dell’anno 2017 a tutti i lavoratori dell’Ente; non risulta approvato un Piano Esecutivo di Gestione provvisorio, per come previsto dalla vigente normativa e più volte sollecitato dai sindacati; non risulta una nuova delibera di costituzione della delegazione trattante di parte pubblica, nonostante sollecitata dalla scrivente organizzazione nell’incontro del 9 marzo”.
“In una situazione drammaticamente carente di personale – aggiunge la Uil Fp – il buon senso e il buon esempio dovrebbero rappresentare i principi essenziali da trasmettere ai lavoratori. Invece, la situazione potrebbe implodere da un momento all’altro, in particolare in tutti i Settori/Sevizi Tecnici dell’Ente dove, i pochi geometri, ingegneri e architetti rimasti, sono mostruosamente sovraccaricati di pratiche e lavoro, con una inevitabile dilazione dei tempi sulle procedure, esponendo i dipendenti a insopportabili pressioni psico-fisiche, oltre a gogne mediatiche riluttanti e calunniose rappresentazioni di un facinoroso professionista esterno. La carenza di personale e di dirigenti, rappresenta il primo ed essenziale punto critico da risolvere: la Polizia Locale, il settore servizi alla persona, il settore governo del territorio, il settore tecnico, i servizi demografici; insomma non c’è un settore, servizio o ufficio organicamente adeguato a dare risposte ai cittadini, oltre a risentire del mal governo dell’Ente, sia in termini di indirizzo politico che gestionale. La speranza del sindacato era quella di riscontrare, col governo commissariale “un cambiamento”.