Lamezia: Caritas Diocesana giornata del rifugiato

Lamezia Terme – “La cultura dell’incontro e della conoscenza è la cura ad ogni forma discriminazione”. Questo il filo conduttore della due giorni che la Caritas della Diocesi di Lamezia Terme ha organizzato in occasione del 70/mo anniversario della Convenzione di Ginevra relativa allo status del rifugiato.
L’impegno della Caritas Diocesana a tutela dei rifugiati, infatti, è costante ed è per questo motivo che ha ancheaderito con convinzione al progetto “Apri” (Accogliere,proteggere,promuovere,integrare)che, promosso da Caritas Italiana e voluto fortemente da Papa Francesco, è un’iniziativa nazionale finalizzata a creare migliori condizioni di integrazione per i migranti rafforzando il loro percorso di autonomia e sensibilizzando le comunità all’accoglienza del prossimo.
E’ stato appunto anche grazie alle Caritas aderenti edalle famiglie tutor che in tutta Italia sono stati accolti tanti ragazzi che versavano in una condizione di vulnerabilità.
Nello specifico, il programma della Giornata del Rifugiatoprevede:nella mattinata del 22 giugnoun incontro, con conseguente visita dei servizi e degli ospiti della Caritas,con Valeria Mele, tutor “Apri” Caritas Italia; il 22 giugno alle 17:30 al Centro sportivo diocesano “San Luigi Gonzaga”, il direttore, don Fabio Stanizzo aprirà l’evento con un saluto e un momento di preghiera interreligiosa, cui seguirà l’intervento di Melee la testimonianza delle famiglie tutor di Lamezia Terme; il 23 giugno alle 12, don Fabio ed Elisabetta Cerminara, referente e operatrice Caritas di Lamezia Terme, doneranno alla biblioteca comunale “Oreste Borrello” di Lamezia Terme dei libri per bambini che raccontano le storie di rifugiati.
La Caritas, inoltre, per il 22 giugno ha invitato gli ospiti Sai ed i ragazzi che vivono sul territorio ad un pomeriggio di festa, preghiera e gioco con il torneo di calcetto“Un Calcio per l’integrazione” al quale parteciperanno ragazzi provenienti da diversi Paesi e che, con inizio alle 17.30 si svolgerà nel centro sportivo “don Luigi Gonzaga”.
“Un modo diverso per stare insieme e riflettere– dichiara don Fabio –anche alla luce del fatto che in questo ultimo anno di pandemia la vita dei rifugiati è stata ancora più difficile in quanto le persecuzioni non sono mai finite”.

s.m.g.