Lamezia, la proposta di De Biase:”Intitolare aula Consiglio a monsignor Lusi”

Lamezia Terme – Intitolare la sala del Consiglio comunale a monsignor Renato Lusi. La proposta inoltrata al presidente del Consiglio comunale Giancarlo Nicotera arriva da Salvatore De Biase, in passato alla guida dell’assemblea cittadina.
In una lettera aperta, De Biase lancia la proposta e spiegando che monsignor Lusi fu “vescovo di grande valore, che motiva una scelta dovuta e meritata, per quanto da egli offerto per la nascita di Lamezia. La storia richiama, come risaputo, l’accorpamento della Diocesi Nicastrese, verso la diocesi di Catanzaro. La chiesa si mobilitò con ogni mezzo per scongiurare siffatta possibilità. Il ruolo di monsignor Renato Luisi, fu quello di sollecitare finanche Aldo Moro, suo personale amico, per evitare quanto era stato già anticipato. L’occasione, motivò anche un concreto sostegno al progetto dell’unificazione dei tre comuni, Nicastro-Sambiase-S. Eufemia, perorato dal nostro onorevole Arturo Perugini”.
“Monsignor Luisi – prosegue De Biase – per difendere analogamente la sopravvivenza della sua Diocesi, preparò un memoriale di ben quindici cartelle e lo spedì alla Congregazione, nel quale sostanzialmente, adduceva: “Secondo il censimento del 1961, la città di Nicastro contava 33.373 abitanti, numero che negli ultimi cinque anni si era accresciuto di altri 9.557 unità, di cui 4.373 di nuovi iscritti e 5.184 di immigrati, per cui la popolazione in quel momento era arrivata a 42.930 unità”. Nell’occasione ricordò pure che secondo un progetto di legge, presentato dal senatore Perugini e in discussione sia alla Camera che al Senato, era previsto l’accorpamento dei Comuni di Nicastro, di Sambiase e di Sant’Eufemia. Era l’inizio. Lamezia nasceva, anche e soprattutto con la spinta sostanziale della Chiesa e quanto aveva motivato dalla eccellente figura di monsignor Renato Luisi, il quale su nulla si risparmiò e la battaglia fu vinta come la storia racconta. Perché dunque non riconoscere alla Chiesa e quindi a Monsignor Luisi, il ruolo che merita? Nel 2017 – prosegue – su mia specifica proposta, partecipata e sostenuta da un congruo e qualificato numero di consiglieri comunali, oggi in parte ancora presenti, ci recammo in delegazione, da monsignor Luigi Cantafora, per avere, a tale proposito, anche il suo assenso, (naturalmente accordato). Fu l’inizio, immediatamente furono avviate le prime procedure finalizzate ad intestare la sala consiliare della città di Lamezia Terme, a monsignor Luisi. Dopo l’avvio e l’informativa nella preposta commissione consiliare, tutto si interruppe “per l’amaro scioglimento del Consiglio Comunale “. Oggi – afferma infine – nell’augurarle buon lavoro per il bene della città, mi rivolgo a lei nelle vesti di presidente, per riproporre le necessarie procedure”.