Lamezzia Terme – “Piazza Mazzini, a due passi dal centralissimo Corso Giovanni Nicotera a Lamezia Terme, è da tempo luogo di degrado e incuria. Precarie condizioni igieniche, episodi che sono balzati tristemente all’attenzione della cronaca cittadina e abbandono generale contraddistinguono un’area che potrebbe essere diversamente utilizzata come luogo di socializzazione e incontro delle famiglie”. E’ quanto afferma la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, all’interno dell’Assise di Lamezia Terme, Rosy Rubino. “La verità – aggiunge – è che manca un progetto che contribuisca ad un rilancio sociale e culturale di Piazza Mazzini, contrariamente a quanto era stato detto durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 2015. Chi governa è chiamato a formulare delle idee per migliorare la vivibilità del territorio e garantire le necessarie condizioni di sicurezza. L’area giochi di Piazza Mazzini, diventata luogo di dimora dei senzatetto, è l’emblema di una serie di episodi che si sono succeduti senza determinare una presa di posizione efficace da parte delle istituzioni politiche. Né, tantomeno, l’installazione di altri giochi rispetto ai presenti rappresenta una valida soluzione per archiviare la pratica Piazza Mazzini”.
“Ecco che potrebbe essere utile – osserva Rubino – avviare, come sta accadendo in molte città italiane, un “concorso di idee”, stimolando la creatività di una molteplicità di progettisti per la riqualificazione di Piazza Mazzini. Sono presenti in città molti giovani che hanno idee innovative e potrebbero dare il loro contributo in tale direzione.Si realizzerebbe, così, un duplice obiettivo: la riqualificazione della piazza e il coinvolgimento di molti professionisti lametini, determinando una loro maggiore partecipazioneall’amministrazione della res pubblica e alla vita della nostra comunità. Spero che l’amministrazione comunale possa impegnarsi in tal senso. Sarebbe un’occasione utile per dare risposte adeguate ai cittadini su Piazza Mazzini. Oggi tali aspettative sono deluse da una carenza di progettualità. Un modus operandi che impone una decisa inversione di rotta”.