Lamezia Terme – Il Tribunale di Lamezia Terme Sezione Penale (presidente del Collegio De Nino Francesco e a latere Riccio Domenico e Tallarico Francesco) ha assolto quali soci accomandanti di una sas – fallita nel 2012 –C.A., S.C. e M.C.dal reato di bancarotta fraudolenta per euro 1.291.502,75ed in particolare dall’accusa che era stata loro mossa, ovvero di aver prelevato in conto anticipo, distraendo, dissipando o comunque occultando beni strumentali già completamente ammortizzati e dichiarati,mediante vendite simulate e regolate con apparenti pagamenti in contanti o con compensazione dei crediti. Con l’aggravante di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità.
I difensori degli imprenditori, avvocati Giuseppe Spinelli e Massimiliano Carnovale, hanno chiarito e provato come fosse palmare l’insussistenza di un soddisfacente postulato probatorio da cui inferire la realizzazione di una qualsivoglia condotta attiva imputabile agli imprenditori assolti ed ontologicamente idonea a cagionare il dissesto della società o a distrarre utili, patrimonio ed attivo, evidenziando altresì nuovamente la circostanza che i tre imprenditori ricoprivano la carica di soci accomandati e non quella di soci accomandatari.
All’esito dell’udienza dopo l’espletamento dell’istruttoria dibattimentale e dopo la requisitoria del P.M. che ha chiesto la condanna di tutti gli imputati, è seguita la discussione dei difensoriche ne ha chiesto l’assoluzione. All’esito della camera di consiglio, il collegio ha accolto le richieste dei difensori ed ha assolto i tre imprenditori con la formula “pernon aver commesso il fatto”.
Unico condannato il socio accomandatariodella s.a.s., C.L.,condannato alla pena di anni 4 di reclusione, inabilitato all’esercizio di un’impresa commerciale ed incapace ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di anni otto, nonché interdetto dai pubblici uffici per cinque anni.