Lamezia Terme, operazione “Asta la vista”: il Tribunale di Catanzaro Sezione Misure di Prevenzione all’esito della camera di consiglio ha revocato il sequestro finalizzato alla confisca ai sensi dell’art. 20 CAM nei confronti dell’imprenditrice RosaGiampà,difesa dall’Avv. Massimiliano Carnovale.
La vicenda ha avuto il via dall’attività investigativa svolta dalle fiamme gialle di Lamezia Terme, sotto le direttive del Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme ed ha consentito di accertare l’esistenza di un sistema fraudolento che di fatto ha condizionato per oltre un decennio le vendite giudiziarie del comprensorio lametino.
L’indagine si è incentrata su anomalie relative a numerose vendite giudiziarie nell’ordine di circa 30 aste pubbliche, che si sono tenute nel corso dell’anno 2018 presso il Tribunale di Lamezia Terme tramite l’associazione notarile ubicata all’interno dello stesso palazzo di giustizia, nell’ambito delle quali sono state rilevate turbative finalizzate a dirottare l’esito finale verso l’obiettivo prefissato dagli indagati.
Si era giunti all’emissione del decreto del 05.07.2022, depositato il 06.07.2022 con cui il Tribunale di Catanzaro – Seconda Sezione Penale, accoglieva la domanda di sequestro ai sensi dell’art. 20 D.Lgs. n. 159/2011 in relazione a determinati beni immobili, tra cui quello di proprietà dell’imprenditrice Rosa Giampà.
Invero, per quanto concerne specificamente il fabbricato sito nel comune di Lamezia TermediRosa Giampà, non risulta accertata la riconducibilità effettiva a RaffaeleCalidonna, difettando lo scrutinio avente ad oggetto le modalità di acquisto e l’effettiva interposizione dello stessoCalidonna rispetto alla predetta acquisizione. Né la mera relazione intercorsa tra il proposto e quest’ultima può essere di per sé sufficiente a dimostrare tale circostanza.Peraltro, l’acquisizione del bene in oggetto non risulta neppure tra le gare inficiate dalla condotta del Calidonna.