Lamezia Terme – Lamezia ha sempre fatto lo stesso errore con i comuni del lametino di quello che Catanzaro ha fatto per Lamezia.
Non è mai riuscita ad esser un punto di riferimento politico serio per i comuni viciniori.
Ebbene, forse oggi sarebbe il momento giusto di pensare ad una area lametina unificata, che potrebbe essere fondata insieme ai comuni vicini che ne condividono l’intento.
Lo so che molti dei cittadini in questo momento si chiederanno come può una Lamezia tanto disordinata e distratta, che non sa badare a se stessa che non ha ancora reso veramente uniti i propri tre centri ad essere pronta ad una gestione sinergica con altri comuni?
Io sono convinto che è appunto questa considerazione che dovrebbe dare il giusto impulso per la creazione di un nuovo ente che sappia fronteggiare un mondo che va sempre più nella direzione dell’accorpamento delle varie città di non grandi dimensioni. Darebbe la giusta scossa.
Corigliano Rossano, ipotesi Rende Cosenza, ipotesi Grande Catanzaro, sono solo alcuni esempi di una tendenza che si fa sempre più strada.
La nostra idea di provincia di Lamezia nasceva appunto dalla necessità di unire i comuni vicini e legati da interessi comuni per individuare obiettivi da raggiungere insieme.
Ma ci rendiamo conto che molti interessi dei cittadini dei vari comuni del lametino sono convergenti? A mare si va dalla stessa parte, in collina idem, i locali sono distribuiti sull’intero territorio, stazione aeroporto sono ubicati nel lametino ed ancora di più bisogna considerare che nonostante l’inerzia della politica lametina non si blocca la forza centripeta determinata dalla ottima classe imprenditoriale lametina che sta riuscendo contro tutti e tutto a diventare una località turistica piacevole.
Ristoranti, bar, bed e breakfast, commercio la rendono speciale. Tutto di qualità.
I comuni vicini hanno ognuno una caratteristica complementare che renderebbe il territorio unito, un territorio unico.
Perché non pensarci seriamente? La città ha bisogno di tutto, ma soprattutto ha bisogno di prospettive piene di emozioni senza le quali si rischia l’abulia generalizzata.
Bisogna confrontarsi con tutti, mettere sul tavolo idee da affrontare insieme agli altri sindaci, agli imprenditori dei vari comuni vicini, alle popolazioni tutte.
Bisogna solo lavorarci su per poi eventualmente rendersi conto che è impossibile e che non porta vantaggi e quindi lasciarci stare o invece pensare che potrebbe essere una ottima cosa e quindi iniziare con chi ci sta. In genere una città prende sussidi statali e regionali anche in base alla popolazione e solo questo basterebbe a riflettere che si potrebbe trattare di una buona idea.
Una rete di trasporti efficiente rende il territorio unico la sua mancanza rende divisioni e noi non possiamo permetterlo.
Una città centrale e grande potrebbe pensarci in modo unitario e con forza nei confronti di chi distribuisce le risorse.
Per adesso è solo un’idea, ma senza idee che possono concretizzarsi non c’è sviluppo.