Lamezia Terme -“Quando ero presidente del Consiglio comunale di Lamezia nel 2015 feci di tutto per mediare tra le ‘analisi’ dei revisori dei conti non allineate con quelle dell’amministrazione di allora e l’esecutivo. Nella mia qualità non avevo dubbi che le indicazioni dei revisori dei conti dovevano essere prese in serie considerazione nonostante le riluttanze dell’esecutivo. Molti individuavano forzature da parte dei revisori, ma se i revisori esistono a meno di essere manipolati dalla maggioranza (è questo sarebbe un reato), le loro osservazioni debbono essere prese in considerazione. Allora il presidente era Sandro Zaffina, l’attuale assessore alle finanze ed io rispettavo le sue osservazioni. Mediai con l’amministrazione ed alla fine si riuscì a trovare l’intesa. Perché ora da questa nuova posizione il dottor Zaffina non la pensa più così? Le dimissioni del presidente dei revisori dottor Nicita non è un fatto poco rilevante, anzi! Anche le motivazioni da lui evidenziate, ‘violenti attacchi verbali da parte di componenti della maggioranza’, devono far riflettere. Perché i revisori non sono d’accordo con l’operato contabile dell’amministrazione? È una azione politica? Ora come allora sostengo che i revisori vadano ascoltati e valutati con attenzione i suggerimenti impartiti. Invece no e si arriva alle dimissioni. E se dovessero dimettersi anche gli altri due revisori? Tutto ciò potrebbe sembrare superabile se accanto a ciò si vedesse una città bene amministrata, proiettata verso il futuro con programmi di sviluppo e di blocco alla emarginazione che sta subendo a vantaggio delle altre città importanti della Calabria. Lamezia non ha più voce. Vive delle briciole che lasciano gli altri. Il sindaco Mascaro aveva gridato a tutto vento che prestissimo si sarebbe ricostituito un cda alla Sacal con un proprio rappresentante inserito. Invece no. Continua una monarchia regionale senza alcun contraddittorio che Lamezia meriterebbe, almeno per essere la città che lo ‘ospita’. Per non parlare del degrado dilagante che si vede in città, dell’assenza completa nell’ indirizzare le decisioni sul nostro ospedale. Insomma volevo trovare le parole giuste per descrivere questa situazione e non ho trovato migliore descrizione di quella fatta dalla saggia consigliera di maggioranza ‘oppositiva’ Spinelli: ‘Si pagano anni di inerzia e di mancanza di capillare classe dirigente e di autentico sentimento per la città’. È l’autentica mancanza di sentimento per la città che mi ha fatto colpo particolarmente. È quello che dico da un po’. Ci sono autoproclami gridati, ci sono resoconti straordinari da parte dell’amministrazione, ci sono conferenze stampe romboanti, ma la città è spenta sul fronte del sentimento per una città da amare e da sostenere per un presente ben vivibile e futuro migliore. Credo che ci sia bisogno di una svolta immediata per evitare una lunga agonia”. Così Francesco Grandinetti.