Lamezia, istituto Don Saverio Gatti: “No ad accorpamento con Manzoni-Augruso”

Lamezia Terme – L’inesorabile piano di dimensionamento scolastico previsto dalla legge di bilancio 2022, (n.197 art.1, c 557) non ha risparmiato nemmeno l’Istituto Comprensivo “Saverio Gatti” di Lamezia Terme, che in queste ore, salvo ulteriori e repentine “sorprese” preparate ai tavoli politici comunali, provinciali e regionali, si vede accorpato con l’istituto comprensivo “Manzoni-Augruso”.
La comunità educante e il consiglio d’istituto, presieduto dal sig. Ugo Gigliotti, nonché la Dirigenza e il Personale scolastico, sono in netto disaccordo con questa scelta alquanto penalizzante e inopportuna, data la già delicata realtà che l’Istituto presenta.
L’Istituto, infatti, è composto da 13 plessi dislocati nei comuni di Lamezia Terme, Feroleto Antico e Pianopoli e opera in un contesto socio-economico eterogeneo: gli studenti arrivano da contesti molto variegati, a seconda dei plessi, si va da un background socio-culturale ed economico decisamente basso ad uno medio-alto, ma ovviamente le maggiori criticità si osservano nei plessi situati vicino ai quartieri dove risiede la comunità Rom di Lamezia Terme.
L’I.C. “Saverio Gatti” rappresenta infatti un presidio, un importante punto di riferimento per l’intero quartiere di Capizzaglie, dove la percentuale degli iscritti di etnia Rom, a seconda dei plessi, va dal 50% al 100%.
La scolarizzazione di questi alunni rappresenta un nodo problematico che l’Istituto affronta quotidianamente, poco supportato dagli Enti locali e con aiuti solo da alcune associazioni.
L’istruzione dovrebbe essere la carta vincente per far uscire dalla condizione di marginalità sociale le famiglie Rom e anche gli immigrati.
Nel variegato panorama dell’I.C.S. “S. Gatti”, l’eterogeneità e la complessità delle classi si manifesta anche attraverso la presenza di alunni con difficoltà di apprendimento ulteriori: circa il 20% degli alunni si caratterizza come “soggetti BES” ovvero denotano cali motivazionali nel percorso di apprendimento, difficoltà di integrazione, ristretto codice linguistico, scarso interesse della famiglia alla vita scolastica dei figli.
Tali criticità potrebbero essere affrontate con maggiore efficacia solo se l’Istituto non venisse ulteriormente allargato con l’accorpamento di altri plessi, ciascuno portatore di nuovi bisogni e con le proprie problematicità, così come è stato giustamente fatto, ad esempio, con l’Istituto Comprensivo Casalinuovo di Catanzaro, che presenta criticità similari.