Francesco Grandinetti presidente PD Lamezia Terme: Aeroporto lamezia sempre più in basso nel silenzio di Mascaro

Lamezia Terme – Come da me preannunciato, l’aeroporto di Lamezia Terme continua a registrare una preoccupante diminuzione del traffico passeggeri, una tendenza negativa che lo distingue dalle altre infrastrutture aeroportuali della regione. In particolare, lo scalo lametino sembra vivere un’involuzione costante, mentre l’aeroporto di Reggio Calabria segna un aumento significativo nel numero di viaggiatori.
Mentre la crescita dell’aeroporto di Reggio Calabria risulta più che in linea con il trend nazionale di ripresa del trasporto aereo, Lamezia Terme, che fino a poco tempo fa rappresentava il principale punto di riferimento per il traffico passeggeri in Calabria, si trova ora a fare i conti con un continuo calo. Tale fenomeno, che non si limita ai soli mesi invernali, ma coinvolge l’intero anno quindi anche a quelli estivi che dovevano rappresentare il punto di forza dell’aeroporto, solleva numerosi interrogativi sulla gestione dello scalo e sulle politiche adottate dal management della Sacal su indicazione del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e sul silenzio assordante del Sindaco Mascaro.
Le ragioni di questo declino sembrano da attribuire a vari fattori, tra cui la mancanza di investimenti per migliorare i servizi e le infrastrutture. Soprattutto, il “dirottamento” della base Ryanair verso l’aeroporto di Reggio Calabria ha ulteriormente aggravato la situazione di Lamezia Terme. La crescita dello scalo reggino appare quindi frutto di una precisa scelta strategica della Regione Calabria, volta a favorire Reggio attraverso un aumento delle destinazioni offerte e un impegno più incisivo nel promuovere quel territorio.
È importante sottolineare che nessuno si oppone alla crescita degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, ma tale sviluppo non dovrebbe avvenire a discapito dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme, che fino a poco tempo fa rappresentava il punto di riferimento per la mobilità di gran parte della regione.
Se non verranno messe in atto misure correttive, l’aeroporto di Lamezia Terme rischia di perdere ulteriormente terreno, con conseguenze rilevanti per l’economia locale e per la sua competitività a livello regionale. Una delle prime azioni necessarie per invertire questa tendenza negativa è il ripristino del Consiglio di Amministrazione della Sacal, con la presenza di un rappresentante lametino che possa riequilibrare la governance e difendere gli interessi dello scalo in seno alla società.
Preoccupa, inoltre, l’evidente immobilismo dell’amministrazione comunale di Lamezia Terme. Al sindaco Paolo Mascaro, che pare intenzionato a ripresentarsi alle prossime elezioni, ci si chiede con quale faccia intenda chiedere la riconferma, quando non riesce a far rispettare la propria città né a farsi sentire in maniera decisa con il Presidente Occhiuto. Tali atteggiamenti, che sembrano dettati da meri fini partitici, stanno compromettendo l’autorevolezza della città in ambito regionale.
Spero che le cose cambino presto e che, nel frattempo, l’amministrazione comunale si attivi rapidamente per ripristinare il Consiglio di Amministrazione della Sacal, inserendo un rappresentante lametino, come previsto dallo statuto. L’assemblea per la nomina del CdA, già rinviata più volte (l’ultima il 28 agosto scorso, come da me denunciato), deve essere convocata al più presto per restituire dignità e stabilità all’aeroporto di Lamezia Terme e all’intero territorio.