Roma – “Terro’ l’interim per pochi giorni”, aveva detto il premier subito dopo che Maurizio Lupi aveva annunciato in Parlamento le dimissioni da ministro delle Infrastrutture sull’onda dell’inchiesta ‘grandi opere’ che comunque non lo vede tra gli indagati. Era il 20 marzo scorso e oggi, tredici giorni dopo, la soluzione e’ stata trovata. Al dicastero, ha annunciato Matteo Renzi al Consiglio dei ministri di questo pomeriggio, andra’ il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che ha giurato stasera nelle mani del Presidente della Repubblica. “Un’ottima scelta. Sono sicuro fara’ un buon lavoro”, ha scritto su Twitter Lupi, congratulandosi con il suo successore. “Sono certa – ha invece commentato la vice segretaria del Pd, Debora Serracchiani – che Delrio fara’ fruttare la visione europea dimostrata nella gestione delle risorse comunitarie e la sua esperienza di amministratore”. Il Movimento 5 stelle critica la scelta di Renzi: “Da Lupi a Delrio. Dal garante di Ncd al garante delle Coop. Siamo finiti dalla padella alla brace”, scrivono i grillini su Facebook. Per il Mattinale, la nota politica redatta dal gruppo di Forza Italia alla Camera, il rimpasto “conferma lo strapotere di Renzi”. Rimpasto che non e’ concluso. Da riempire restano due caselle: quella del ministero degli Affari regionali (la scelta potrebbe ricadere su Valentina Castaldini, portavoce nazionale di Ncd, o su Dorina Bianchi) e quella lasciata libera proprio da Delrio. Sul tavolo resta anche la questione relativa alle deleghe del sottosegretario da assegnare. Ma da Ncd giungono le parole di Fabrizio Cicchitto che, dopo il ‘no’ di Gaetano Quagliariello, chiede che sul ministero da assegnare ai centristi si rispetti una “pausa di riflessione”. “Visto che veniamo attaccati come poltronisti da personaggi del tutto folcloristici come i leghisti o assolutamente inattendibili come taluni forzisti – taglia corto Cicchitto – fa bene alla salute se una poltrona viene consegnata alla riflessione e non alla sua gestione”.